Agricoltori, oltre 60 trattori bloccano l’autostrada: chiuso il casello di Orte

Nuove proteste da parte degli agricoltori stanno insorgendo in tutta Italia; oggi diversi mezzi pesanti hanno bloccato la rotatoria del casello autostradale di Orte, impendendo ai veicoli di entrare e uscire dall'autostrada

Redazione
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Le contestazioni degli agricoltori per il Green Deal europeo, e tutti i cambiamenti che questo porta con sé a livello agricolo, continuano ad espandersi in gran parte dell’Europa. È giunto il turno anche dell’Italia; da qualche giorno alcuni contestatori hanno iniziato a guidare i loro trattori per creare scompiglio. Ancora nulla di paragonabile a ciò che è avvenuto in Francia o in Germania, ma lo scontento sembra aver già interessato il governo.

L’ultima manifestazione proprio ieri, nel Lazio, dove circa 60 cingoli si sono riversati sulle carreggiate dell’autostrada A1 bloccando la circolazione all’altezza del casello di Orte. Le rivendicazioni sono sempre le stesse: più valore al Made in Italy e prezzi più modici per le materie prime. No alla carne sintetica, no alle regolamentazioni green troppo dispendiose e soprattutto sì ai sussidi statali.

Agricoltori, il blocco del casello di Orte

I circa sessanta mezzi pesanti hanno occupato la rotatoria all’uscita dal casello di Orte, bloccando di conseguenza tutte le vie di accesso all’autostrada, in entrambi le direzioni. Una protesta che ha creato innumerevoli disagi, necessari proprio per attirare l’attenzione, come spiega Antonio Felici, uno dei coordinatori della protesta: “Vogliamo far sentire la nostra voce ma il Governo ci offusca, offusca l’informazione, vogliamo spiegare le ragioni della nostra agitazione“.

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Il casello autostradale di Orte bloccato da decine di trattori

Le proteste degli agricoltori italiani, per ora, non hanno avuto la stessa risonanza di quelle del resto d’Europa e il pericolo a questo punto è che si cerchi sempre più di creare disagio e caos per attirare più attenzione possibile. Il presidio ad Orte andrà avanti ad oltranza, secondo le parole degli organizzatori, o almeno finché le loro richieste non verranno ascoltate. “Aspettiamo l’arrivo di una troupe che faccia una diretta su una rete pubblica nazionale, se non dovesse arrivare noi rimarremo qui fino alle 18 di domani poi, andremo a Roma, per protestare anche lì vicino ai palazzi del potere” ha dichiarato Antonio Monfeli, un organizzatore del sit-in.

I disagi sulla A1

L’obiettivo degli agricoltori di creare disagio e attirare i media sembra essere stato raggiunto, ma ora a pagare il prezzo più alto sono gli automobilisti costretti a viaggi più lunghi per poter raggiungere le loro mete. Presso il presidio dei trattori sono giunte diverse pattuglie della polizia stradale di Orvieto e di altri comandi.

Secondo il sito Autostrade l’uscita consigliata per chi arriva da Firenze è Attigliano, mentre per chi viene da Roma è quella di Magliano Sabina. In entrambe le direzioni, comunque, si registra un traffico considerevole.

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