Per il mondo dell’industria italiana quello di Giuseppe Vicenzi è un grave lutto. Aveva 92 anni, e la sua è stata una vita di duro lavoro ma anche dedizione e amore, che hanno portato la “Matilde Vicenzi”, l’azienda di famiglia, ad essere un’eccellenza nel mercato del nostro paese. “Una volta andavo alle 8:30, magari adesso me la prendo un po’ più comoda. Vado anche il sabato mattina, così mi prendo un caffè con i manager”, così raccontava Giuseppe Vicenzi il giorno del suo novantesimo compleanno, dimostrando un’innegabile devozione per la sua azienda.
L’imprenditore, infatti, anche in età avanzata, continuava ad andare a lavoro, a vivere la sua impresa con passione, come aveva fatto sin dagli anni 60, quando ne prese il timone subentrando a papà Angelo, perché come disse lo stesso Giuseppe “La mia vita è la mia azienda e lo è ancora”. La “Matilde Vicenzi” infatti è un vero punto di riferimento per il mercato italiano. Storica azienda, venne fondata nel 1905 a San Giovanni Lupatoto, Verona, da Matilde Vicenzi. La società allora era nata come una piccola panetteria e pasticceria, una realtà molto limitata: basta pensare che fino al 1912, quando acquistò la loro prima macchina per i biscotti stringati, tutti i prodotti erano lavorati a mano.
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Nel 1944 Matilde muore e lascia la sua azienda al figlio Angelo, che la rafforza e la amplia. A quel tempo Giuseppe, con suo fratello Mario, aiutava il padre nell’azienda di famiglia, curando la produzione. Subentrato poi al padre negli anni 60, Giuseppe Vicenzi diventa presidente, e inizia così il suo sogno di creare “La fabbrica più buona del mondo”, sogno che conservava nel suo cuore fin da quando aveva 5 anni e incartava biscotti con nonna Matilde.
Sotto la sua presidenza l’azienda conosce il massimo splendore: cambia nome da Matilde Vicenzi & figli a Vicenzi Biscotti S.p.a., la sede viene spostata e ci si specializza nella produzione dei due simboli della “Matilde Vicenzi”, ovvero l’amaretto e il savoiardo. Ma la visione di Giuseppe va oltre quella che era stata la tradizione sino ad allora; il presidente sperimenta, viaggia, esplora.
E proprio dopo uno di questi viaggi, in Giappone per la precisione, Giuseppe Vicenzi compra una macchina specializzata nella lavorazione della pasta sfoglia: così viene lanciato anche il millefoglie. Sotto la sua guida poi Vicenzi Biscotti S.p.a. aveva rilevato Grisbì e Mr Day, ampliando ulteriormente la grandezza dell’azienda.
Fu anche un grande appassionato di sport, in particolare di basket, tanto che aveva acquistato la squadra della Scalera, di cui era presidente e grande tifoso. Proprio questa squadra oggi lo piange e lo saluta con commozione.
La storia di Giuseppe Vicenzi è una storia tutta italiana, la dimostrazione che nelle piccole cose risiedono le grandi imprese, che è dalla tradizione che può sbocciare l’innovazione, che i sogni di bambino a volte possono avverarsi.
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