Muore a Londra all’età di 92 anni il couturier inglese David Sassoon che per oltre sessant’anni ha firmato abiti d’alta moda per principesse, aristocratiche e dive del jet-set internazionale. A dare la notizia è stata l’amica e collega stilista Zandra Rhodes a Women’s Wear Daily.
Oltre a disegnare vestiti per i reali e aristocratici inglesi ed europei, Sassoon e Bellville hanno anche creato look per Jackie Kennedy, Audrey Hepburn, Elizabeth Taylor, Jerry Hall, l’odierna regina Camilla, Jean Shrimpton, Shakira Caine e Marisa Berenson.
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David Sassoon smise di disegnare abiti di alta moda all’inizio degli anni 2000, rivolgendo la sua attenzione al prêt-à-porter, a differenza di moltissimi couturier come Cristóbal Balenciaga. “Nessuno ha tempo per le prove e i giorni in cui si creavano interi guardaroba sono finiti“, ha raccontato in un’intervista.
Dagli esordi alla collaborazione con la casa reale
Da studente di moda del prestigioso Royal College of Art nel 1958 divenne assistente della stilista Belinda Bellville, che già all’epoca aveva molti contatti royal. Nel 1970 la boutique-atelier lo assunse e lo ribattezzò Bellville Sassoon, quando divenne co-direttore creativo della maison. I loro modelli sono apparsi sulle copertine più famose del mondo: Vogue e Harper’s Bazaar.
La sua collaborazione pluriennale con la casa reale iniziò nel 1960, quando a David Sassoon e Bellville fu chiesto di disegnare un abito lungo per la principessa Anna, allora bambina di 10 anni. L’occasione era il matrimonio di Lady Pamela Mountbatten con l’architetto David Hicks, in cui Anna doveva fare da damigella d’onore.
La collaborazione con la principessa Anna continuò negli anni. Nel 2008, in occasione del banchetto di Stato al Castello di Windsor in onore del presidente francese Nicholas Sarkozy e di sua moglie Carla Bruni, la principessa Anna indossò la giacca blu Wedgwood ricamata a mano di Sassoon e la gonna abbinata.
In seguito David Sassoon ha disegnato abiti anche per la principessa Margaret, il principe Michael di Kent, la duchessa di York e la duchessa di Gloucester. Infatti David affermava di essere stato “l’unico stilista ad aver vestito ogni membro femminile della famiglia reale inglese tranne la regina Elisabetta“.
I 70 vestiti disegnati per la principessa Diana
Il primo abito che David Sassoon realizzò per la principessa Diana fu per la cerimonia ufficiale di fidanzamento con il principe Carlo d’Inghilterra. Fu la regina stessa a portarla personalmente nella boutique Bellville Sassoon di Knightsbridge a Londra. Ma sono stati più di 70 gli abiti confezionati per Diana: l’iconico completo da viaggio color cantalupo nel giorno del suo matrimonio, i pezzi chiave del suo guardaroba premaman e l’abito in cui si addormentò al gala del Victoria and Albert Museum.
Following the death of David Sassoon at the age of 92, Vogue takes a look back at the Princess Diana’s relationship with Bellville Sassoon. https://t.co/KcwXEjLiPn
— Vogue Magazine (@voguemagazine) April 10, 2025
Sono moltissimi gli abiti confezionati per la Lady che non indossò in pubblico. Molti bozzetti e fotografie sono conservati nel libro autografo The Glamour of Bellville Sassoon.
Eppure prima di Kensington Palace, i fitting si tenevano ancora in boutique ed è risaputo quanto i paparazzi e i giornalisti fossero ossessionati da Lady Diana. “Ricordo che i giornalisti tentavano con una scusa di entrare nel nostro showroom per poi provare a sbirciare sulla nostra agenda se ci fossero appuntamenti con lei. Decidemmo così di usare un nome in codice per Lady Diana, in modo che nessuno potesse sapere se e quando la principessa sarebbe tornata da noi. La chiamavamo Miss Buckingham” disse in un’intervista del 2023 a Vanity Fair.
Il suo unico rimpianto fu di non aver realizzato il vestito da sposta per Diana, confezionato dagli stilisti David ed Elizabeth Emanuel. “Purtroppo, avevamo una responsabile delle vendite da cui credo che Diana, che era già molto timida, si sia sentita ancor più intimidita. Diana non fu riconosciuta, disse di star cercando un abito color avorio o un tailleur. Le furono mostrate alcune proposte, che però non convinsero Diana, perché lei stessa non sapeva proprio bene cosa desiderasse. Così la responsabile le consigliò di recarsi da Harrods, il celebre department store che era proprio dietro l’angolo rispetto a dove eravamo noi al tempo“. La Lady non tornò più, intimidita dalla commessa.
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