Ogni giorno in Italia, migliaia di bambini e adolescenti vivono un incubo silenzioso. Sono oltre 2.700 i casi di abusi su minori denunciati nell’ultimo anno, ma questo è solo il lato visibile di un fenomeno ben più vasto e sconosciuto, fatto di sofferenza, paura e vergogna. Il servizio 114 Emergenza Infanzia, che raccoglie le segnalazioni di abusi, mette in luce una realtà tragica e in crescita: violenze fisiche e psicologiche, sfruttamento sessuale, e un’infanzia e adolescenza distrutte dai traumi. Ma dietro questi numeri si nascondono anche i casi che non arrivano mai alla luce del giorno, dove il silenzio è il complice più insidioso.
Violenza su minori: i dati
Il dossier di Telefono Azzurro, che analizza i dati sugli abusi, dipinge un quadro inquietante: il fenomeno non solo non accenna a diminuire, ma si presenta sempre più spregiudicato e pericoloso. Minori coinvolti in abusi sessuali, fisici e psicologici spesso mostrano gravi segnali di disagio, come comportamenti sessuali a rischio, disturbi alimentari, e pensieri suicidi. L’82% delle vittime è minorenne, ma non sono rari i casi in cui gli stessi ragazzi diventano responsabili o testimoni di abusi, con conseguenze devastanti per la loro psiche e il loro sviluppo.
Leggi Anche
A fare luce su questa emergenza, però, non sono solo i dati, ma anche le storie di chi ha subito traumi in silenzio, nascosti tra le mura domestiche o tra le pieghe delle relazioni quotidiane. Più di un terzo degli abusi (32,14%) sono perpetrati da estranei, ma non sono da meno i casi in cui a infliggere violenze sono genitori, familiari o amici, mettendo in evidenza come il pericolo possa essere ovunque: non solo nell’anonimato, ma anche tra le persone di cui ci si fida.
Eppure, il cambiamento è possibile. Esiste una forte richiesta di regole più chiare e di misure che possano arginare questo flagello. L’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile chiede leggi più severe per “filtrare” sul nascere potenziali rischi, obbligando chiunque lavori a contatto con minori a fornire garanzie sui propri precedenti giudiziari. È un passo fondamentale per proteggere i più vulnerabili, evitando che adulti con comportamenti pericolosi possano entrare in contatto con i bambini.
Il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, non lascia spazio a dubbi: è necessario un sistema di protezione che coinvolga tutte le istituzioni e la società civile, creando un ambiente sicuro dove i bambini possano crescere senza il terrore dell’abuso. La responsabilità non può essere delegata solo agli adulti, ma deve diventare un impegno collettivo che parte dalle scuole, passa per le famiglie e arriva nelle leggi. Con il Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori 2022-2023, si ribadisce la necessità di educare i bambini a riconoscere i segnali di abuso, ma anche di sensibilizzare i genitori a una maggiore consapevolezza, soprattutto per quanto riguarda l’uso delle nuove tecnologie e la condivisione di immagini online.
© Riproduzione riservata