L’energia geotermica, in un contesto economico, energetico e industriale sempre più complesso, è diventata il fulcro di numerosi progetti che promuovono l’adozione di energie “pulite”. Tra questi uno dei più innovativi è Quaise Energy, una start-up spin-off del Massachusetts Institute of Technology (MIT), fondata nel 2018. Gli obiettivi guida sono il Net Zero 2030-2050, il Green Deal e il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima.
Grazie alla sua tecnologia all’avanguardia e alla significativa quantità di energia che potrebbe generare, il progetto ha già ricevuto finanziamenti superiori a 95 milioni di dollari. Quaise Energy nasce come distaccamento del Plasma Science and Fusion Center, un centro di ricerca universitario per lo studio dei plasmi, della scienza e della tecnologia della fusione del MIT. Il progetto mira a sfruttare la tecnologia sviluppata per la fusione nucleare per la produzione di energia geotermica.
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L’elemento distintivo è l’utilizzo di girotroni, tubi a vuoto che generano onde elettromagnetiche millimetriche. La particolarità, oltre alla tecnologia utilizzata, è la profondità prevista per la perforazione: 20km, dove la temperatura si aggira tra i 400 e i 500° C, in un periodo di 100 giorni. Attualmente, il buco verticale più lungo del mondo è il pozzo di Kola, situato a nord-est della Russia, con una profondità di 12.226 metri. L’operazione di perforazione iniziò il 24 maggio del 1970 e si concluse 25 anni dopo a causa delle alte temperature raggiunte.
Cos’è l’energia geotermica e come vuole ottenerla Quaise Energy
L’energia geotermica è una fonte di energia inesauribile, derivante dal calore naturale del nucleo terrestre. Il primo a scoprirla e sfruttarla fu l’ingegnere Francesco Giacomo de Larderel, che il 4 luglio 1904, con un generatore costruito da una dinamo alimentata da calore geotermico, accese cinque lampadine. Questo giorno segnò il passaggio della geotermia da usi chimici a energetici.
La tecnica sviluppata da Quaise Energy, perfezionata dal MIT negli ultimi 15 anni, prevede inizialmente la tipica perforazione rotativa fino a 3 km di profondità, per poi passare a una piattaforma con girotroni che generano onde millimetriche ad alta energia. Queste onde, insieme a gas ad alta pressione, vengono iniettate nella roccia, che viene vaporizzata. Una volta realizzati i pozzi, basta iniettare acqua per ottenere il gas, che, trasportato in superficie, alimenterebbe le turbine tipiche delle centrali elettriche.
Il mercato dell’energia geotermica
Nonostante il suo enorme potenziale, il mercato dell’energia geotermica è stato a lungo sottovalutato. Dal rapporto Rinnovabili 2024 emerge che l’energia solare è la principale fonte rinnovabile più utilizzata e finanziata (di cui il 60% è prodotto dalla Cina), seguita da eolica, idroelettrica e, infine, geotermica.
Secondo l’Enel Green Power, l’Italia svetta tra i mercati internazionali più rilevanti per generazione di energia geotermica, con un potenziale di energia estraibile e sfruttabile che si stima equivalente tra i 500 milioni e 10 miliardi di tonnellate di petrolio. Basta contare che secondo l’Unione Energia per la Mobilità, nel 2024 l’Italia ha importato circa 16,1 milioni di tonnellate di prodotti fini.
Riconoscendo il potenziale di Quaise Energy un’azienda italiana, la Milano Investments Partners, ha iniziato ad investire capitali per supportare il progetto. L’obiettivo potrebbe essere quello di rendere l’energia geotermica la principale fonte di sostentamento energetico, superiore a quella solare, e sfruttare economicamente un mercato che si prevede essere estremamente redditizio.
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