Con l’arrivo della primavera, Il Corriere della Sera, in collaborazione con iLMeteo.it, presenta per la quarta edizione l’Indice di vivibilità climatica. Questo indice stila la classifica delle città italiane migliori (o peggiori) dal punto di vista climatico, analizzando le condizioni meteorologiche che hanno interessato i capoluoghi di provincia del nostro Paese.
Per elaborare l’indice è stato necessario confrontare numerosi parametri, tra cui il livello delle precipitazioni e la temperatura media giornaliera. Un ruolo centrale è stato svolto dall’intelligenza artificiale, che ha permesso di analizzare e mettere a confronto ben 402 milioni di dati, raccolti dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2024. Oltre agli aspetti meteorologici, è stato preso in considerazione anche il benessere percepito dagli abitanti rispetto al clima registrato.
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Nel 2024, le città con il clima migliore si trovano tutte al Sud: Cagliari conquista il primo posto, seguita da Napoli e Salerno. Completano la top 5 Brindisi e Agrigento. La vicinanza al mare ha svolto un ruolo determinante nel mitigare le condizioni atmosferiche, rendendo la vita quotidiana più gradevole. Come ha spiegato Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media di iLMeteo.it, al Corriere della Sera: “Le città del Sud sul mare hanno beneficiato della brezza estiva e di pochi giorni di pioggia”.
Non mancano, però, le sorprese negative: a Reggio Calabria, ad esempio, si sono registrate ben 129 notti consecutive di caldo tropicale, con temperature che non sono mai scese sotto i 20 gradi.
Il Nord Italia, al contrario, è stato fortemente penalizzato da condizioni climatiche avverse: alluvioni, grandinate e elevatissima umidità hanno caratterizzato l’anno appena concluso. In fondo alla classifica troviamo infatti diverse città della Pianura Padana, con Brescia all’ultimo posto. Secondo Mattia Gussoni, meteorologo di iLMeteo.it, “Al Nord è stato un anno estremamente umido: a Milano si sono registrate 111 giornate di pioggia, con il 58% di precipitazioni in più rispetto alla media. Da febbraio a metà aprile sono caduti 420 millimetri d’acqua: un record che non si vedeva dal 1776”.
Questi dati mettono in evidenza la velocità con cui l’Italia sta sperimentando gli effetti del cambiamento climatico. Basti pensare che nel 2022 il Nord era stato colpito da una delle peggiori siccità degli ultimi decenni, con appena 400 mm di pioggia in un anno. Nel 2024, invece, si è arrivati a 1600 mm, quadruplicando le precipitazioni.
Un’ultima sorpresa arriva dalla Lombardia: Cremona è stata la città italiana con il maggior numero di giorni di caldo africano nel 2024. Per ben 58 giorni, le temperature si sono mantenute tra i 36 e i 38 gradi.
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