Il tonno in scatola in Italia sembra essere diventato un pericolo a causa del mercurio. Queste le considerazioni di un rapporto pubblicato in Francia dalle ONG Bloom e Foodwatch. Le dichiarazioni hanno spaventato i consumatori e, di conseguenza, allarmato i produttori e le istituzioni. Ricordiamo che l’apprensione nasce a causa delle caratteristiche del mercurio. Effettivamente, il metallo è altamente corrosivo, sia per il corpo, sia per il cervello. Ma quali sono state le risposte da parte degli organi competenti?
Tonno in scatola pieno di mercurio: le risposte delle istituzioni
A rassicurare i consumatori dell’alimento ci hanno pensato gli esperti. Essi hanno sottolineato che sì, è possibile che all’interno del cibo acquatico ci siano delle tracce di mercurio, ma come nella maggior parte dei prodotti ittici (ovvero, quelli provenienti dal mare). Con riferimento a ciò, l’Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare (ANCIT) ha comunicato: “Qualità, sicurezza alimentare e salubrità del tonno in scatola sono un’assoluta priorità per l’industria italiana delle conserve ittiche. Ripristiniamo la realtà dei fatti, non c’è nessun rischio di non conformità da mercurio nel tonno in scatola commercializzato sul mercato italiano”.
Le scelte italiane
Da ciò che si apprende, l’industria del Bel Paese cerca di offrire ai propri clienti solamente del tonno proveniente da contesti poco inquinati. Alla luce della trovata, l’ANCIT ha sottolineato che, dovuto ai controlli periodici, vi è “L’assenza di qualsivoglia rischio per la salute del consumatore”. L’associazione ha anche sottolineato che il consumo di tonno in scatola è “Ricco di benefici in una dieta sana ed equilibrata come da linee guida indicate dall’EFSA”. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha, infatti, avvisato che: “Un consumo di pesce nel range di 2-4 porzioni settimanali fornisce benefici netti per la salute, indipendentemente dal rischio derivante dall’esposizione al metilmercurio”.
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