Milano, Torino e Palermo le città più inquinate, mentre Trento splende. A riferirlo è il report sulle performance ambientali di 105 capoluoghi italiani realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e il sole 24 Ore che, in occasione della trentesima edizione di Ecosistema Urbano, ha stilato la classifica delle città più green.
Secondo i dati riportati, le città italiane hanno subito nell’ultimo anno un miglioramento passando da una “percentuale di centro urbano ideale” del 53,41% a 56,41%. Nonostante ciò le grandi città restano ancora lontane dalla vetta della classifica e i punti da migliorare rimangono ancora molti.
Leggi Anche
Punti di debolezza e i miglioramenti delle città italiane
Secondo Legambiente negli ultimi 30 anni la crescita delle città italiane è stata piuttosto lenta e gli interventi necessari hanno subito numerosi stalli che non hanno permesso la crescita dei centri urbani.
Nessun miglioramento, infatti, per quanto riguarda la motorizzazione dei capoluoghi, in cui il tasso di macchine per abitanti rimane ancora tra i più elevati in Europa con 66,6 auto ogni 100 abitante, e la produzione complessiva di rifiuti con un aumento da 455 kg nel ’94 a 516 kg nel 2022.
Dati positivi invece per quanto riguarda il trasporto pubblico che, nonostante rimanga ancora troppo elevato per la media europea, è passato da 97 viaggi pro capite nel ’95 a 65 viaggi nel 2022. Miglioramenti anche sul versante rifiuti, con un aumento esponenziale della raccolta differenziata da una media di 4,4 nel ’94 a 62,7% nel 2022. Le piste ciclabili, invece, sono aumentate di 10,43 m ogni 100 abitanti tra il ’98 e il 2022.
Per Legambiente serve una strategia urbana a livello nazionale
Nonostante i numeri positivi riportati i comuni italiani sono ancora ben lontani dall’essere più sostenibili e vivibili al 100%. Un’accelerazione nell’innovazione e nel miglioramento delle condizioni dei capoluoghi e potrebbe avvenire, secondo Legambiente, solo se venisse definita una strategia urbana a livello nazionale e creata una cabina di regia che includa Governo, sindaci e comunità locali e se venissero attuati interventi mirati e innovativi con risorse adeguate e senza tagli.
A tal proposito, nel rapporto presentato stamane a Roma, il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani ha dichiarato “Le città vanno ripensate come motori di un cambiamento capace di renderle vivibili ea misura umana. Occorre infrastrutturarle, realizzando gli impianti industriali dell’economia globale circolare, riducendo le perdite nella rete di distribuzione dell’acqua, completando la rete di fognatura e depurazione delle acque reflue, facilitando la permeabilità del tessuto urbano alle acque piovane per adattarsi alla crisi climatica e ricaricare le falde, diffondendo colonnine di ricarica elettrica negli spazi pubblici.
“Nei prossimi anni l’Italia – conclude – dovrà moltiplicare i cantieri della transazione ecologica in tutte le città del nostro Paese. Siamo in grado di farlo, ma serve quella volontà politica, a livello nazionale e locale, che è mancata finora e che anno dopo anno diventa sempre più urgente”.
Classifica 2023: Trento, Mantova e Pordenone nella top 3
In vetta alla classifica delle città più green del 2023 troviamo Trento, seguita da Mantova e Pordenone.
Trento, seconda nel 2022, si aggiudica il titolo di città più green per i buoni livelli di qualità dell’aria, la diminuzione dei consumi idrici e della produzione totale dei rifiuti annui. Rispetto all’ultimo punto rimane, pur restando tra le migliori in Italia, settima nella classifica specifica per la bassa percentuale di rifiuti differenziati.
Mantova, decima lo scorso anno, ritorna sul podio grazie all’abbassamento dei livelli di NO2 emessi. Scende inoltre il tasso di rifiuti prodotti e sale la percentuale di rifiuti differenziati che le vale il 4° posto nella graduatoria specifica. Raddoppiano poi i passeggeri sui mezzi di trasporto pubblico e si triplica il suolo di terreno percorribili a piedi, risultando 1° nella classifica per i metri quadrati di zone a traffico limitato.
Pordenone, settima nella scorsa edizione, guadagna la medaglia di bronzo grazie al miglioramento di diversi indici. Diminuiscono i consumi idrici e le perdite della rete idrica; diminuisce la produzione di rifiuti con una percentuale in crescita costante di rifiuti differenziati, risultando 2° nella classifica specifica; aumentano i passeggeri sui mezzi pubblici e cresce il livello di infrastrutture per le bici; migliora anche l’indice del suolo pedonale.
Metropoli tra le ultime in classifica
Dallo smog, al traffico intenso, alla produzione elevata di rifiuti, alla dispersione di acqua potabile, le metropoli italiane faticano sempre di più ad adattarsi agli indici sostenibili necessari e si posizionano sempre più in basso nella classifica.
Milano, Torino, Palermo presentano elevati tassi di smog e rifiuti che proprio a Palermo sono cresciuti del 16, 3% rispetto allo scorso anno.
Roma e Catania, classificatasi ultima nella classifica insieme a Palermo, scendono di posizione per gli alti livelli di traffico, le difficoltà nei sistemi di Tpl, il tasso di rifiuti e la dispersione di acqua potabile. Venezia, invece, si classifica 11° nella classifica per l’elevato livello di suolo consumato.
© Riproduzione riservata