Inquinamento marino: tra le 10 città responsabili 5 sono italiane

Tra le 10 città responsabili di tale problematica, 5 sono italiane e Roma ha lo sfortunato primato, seguita da Milano, Torino, Palermo e Genova

Redazione
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L’inquinamento delle acque marine è una cosa già nota. Una condizione che si protrae da ormai troppo tempo e che spesso viene sottovalutata. Molto spesso sottostimiamo il danno, procurato dalla presenza di microplastiche nei nostri mari, che causa l’aumento dei batteri a spesso dannosi per l’uomo e per gli animali. È proprio questo il fenomeno che è riportato dalla ricerca condotta nel 2019 dall’Istituto di Ricerca sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Verbania, CNR, in collaborazione con il Politecnico di Losanna e dall’Università americana Texas A&M. Ad essere presi in esame sono il Mar Tirreno e in particolare la parte che interessa la Toscana e la Corsica e quelle in prossimità delle famose località balneari Forte dei Marmi e le Cinque terre. 

Particelle patogene vs. Particelle non-patogene

Lo sviluppo di batteri, prodotto dal deterioramento di microplastiche nei mari, si va ad aggiungere alle particelle naturali marine oltre a quelle delle alghe e dei microorganismi normalmente presenti. Questo si evince dal risultato della ricerca presente sulla rivista Marine Pollution Bullettin. Queste particelle vanno a rivestire, tramite un sottilissimo biofilm,  quelle naturali già esistenti costituendo una componente patogena per l’essere umano quali Vibrio, Alteromonas e Pseudolateromonas, così dichiara Gianluca Corno, dell’Istituto di Ricerca sulle Acque CNR-Irsa. Nonostante sia bassa la possibilità d’infettarsi tramite i batteri patogeni nei mari la situazione è sempre soggetta a modifiche. Una condizione notevolmente influente è il surriscaldamento delle acque che conferisce maggiore forza ai batteri patogeni, come accade nelle acque dell’America Settentrionale. 

Un po’ di numeri

Ci siamo mai chiesti quale sia lo stato dei mari dove ci immergiamo? Dallo studio condotto dal WWF emergono dati impressionanti. Ben 229 mila tonnellate di plastiche ogni anno si aggiungono nel Mediterraneo dov’è presente quasi la metà di microplastiche globali. Tra le 10 città responsabili di tale problematica, 5 sono italiane e Roma ha lo sfortunato primato, seguita da Milano, Torino, Palermo e Genova. Il primato peggiore è detenuto dal Mar Tirreno che accoglie la maggior quantità di concentrazione di frammenti per metro quadro pari a 1,9 milioni. Le cause principali sono le attività costiere e la presenza dei flussi turistici. Questi dati purtroppo ci interessano ancora più da vicino, la presenza di plastiche oltre ad essere letali per gli animali acquatici per via dell’ ingestione, soffocamento e il rilascio di sostanze chimiche, ripercorrendo la catena alimentare arrivano direttamente sulle nostre tavole. 

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