“In merito all’episodio occorso presso il Centro Ricerche di Casaccia, si deve rilevare che Sogin (Società gestione impianti nucleari) ha effettuato le necessarie comunicazioni secondo le modalità di esecuzione disciplinate dal dLgs. 101/2020“, lo ha dichiarato la viceministra Vannia Gava nel corso di una audizione in commissione Ambiente, rispondendo ad una domanda del democratico Marco Simiani, che chiedeva chiarimenti riguardanti gli eventi avvenuti nelle scorse settimane presso l’impianto Plutonio del centro Enea di Casaccia.
Lo scorso 21 novembre, infatti, un lavoratore presente nel centro avrebbe presentato valori di americio, e non plutonio come inizialmente creduto, superiori alla media consentita. Sogin ha immediatamente smentito la possibilità di un incidente nucleare nel sito e soprattutto l’ipotesi che nell’ambiente esterno potessero essersi diffuse sostanze tossiche. La viceministra dell’Ambiente ha quindi evidenziato come a seguito della scoperta, siano state seguite tutte le disposizioni previste dalla legge nelle tempistiche richieste.
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“L’evento anomalo risale al 21 novembre scorso; l’esito delle prime analisi si è avuto il 23 novembre, data da cui decorrevano i predetti termini; la comunicazione ad Isin è avvenuta il 25 novembre, perciò due giorni dopo“, ha infatti spiegato Gava, chiarendo che Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare) ha poi proceduto a due sopralluoghi nel centro: uno il 27 novembre e uno il 3 dicembre.
Inoltre, la viceministra ha ricordato come questo tipo di eventi non richiedano comunicazione al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) da parte di Sogin, e come anche Isin abbia specificato che la notifica non fosse dovuta, ma che è stata trasmessa “unicamente a scopo cautelativo“. Questo perché, come sottolineato dalla viceministra, “i valori di dose efficace efficace impegnata a seguito dell’inalazione di americio non sarebbero stati comunque superiori al limite di dose annuale per i lavoratori esposti“.
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