Nella giornata del 12 luglio, il Parlamento europeo ha accolto la legge sul ripristino della natura, che ha come scopo quello di salvaguardare la biodiversità e gli ecosistemi. Una votazione sul filo del rasoio che ha visto rigettata la mozione per respingere la proposta, con 312 voti a favore, 324 contrari e 12 astensioni.
In seguito, è stato invece approvato il testo, contente anche alcuni emendamenti da parte degli oppositori, con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 12 astensioni. Il fulcro della legge consiste nel ripristino del 20% delle superfici terrestri e marine dell’UE entro il 2030.
Legge sulla natura, gli obiettivi per il 2030
Come evidenzia il comunicato stampa del Parlamento europeo, la proposta approvata ruota attorno a tre punti cardine. Il primo riguarda la riduzione dei rischi per la sicurezza alimentare, che, insieme alla conservazione degli ecosistemi e alla lotta contro il cambiamento climatico, è l’obiettivo primario della legge sulla natura. In seconda istanza, non avrà luogo la creazione di nuove aree protette e, infine, in caso di conseguenze socioeconomiche eccezionali, è previsto il rinvio degli obiettivi prefissati.
Lo scopo principale di questa proposta di legge riguarda il ripristino del 20% delle superfici marine e terrestri entro il 2030 nell’UE, per arrivare al 100% entro il 2050. È importante sottolineare come le aree interessate non diventeranno necessariamente zone protette, ma, anzi, l’obiettivo è quello di far coesistere la natura con le attività economiche.
Tra le direttive più specifiche, inoltre, figura la copertura arborea nelle città, che dovrà essere almeno pari al 10% della loro superficie, sempre entro il 2030. Anche la rimozione delle barriere fluviali è uno dei temi presenti nel testo approvato dal Parlamento, così come sono previste delle disposizioni atte a preservare gli insetti impollinatori.
Legge sulla natura, il testo approvato dal Parlamento europeo
Per quanto riguarda l’approvazione della legge sulla natura, il centrodestra si era mostrato contrario, sostenendo che essa sarebbe andata a minare il lavoro del settore agroalimentare e quello della pesca. Dall’altra parte, a puntare sul via libera alla proposta era invece la sinistra, spalleggiata dai socialdemocratici, i verdi e la maggior parte dei liberali. Ad essere risultata determinante ai fini dei voti è stata la spaccatura all’interno del Ppe, con 15 dissidenti che hanno votato contro la mozione di rigetto, diventati, poi, 21 durante la votazione per l’approvazione della legge.
Sono parecchi, comunque, gli emendamenti presenti nel testo accolto dal Parlamento europeo, aggiunti dal centrodestra, che rendono quindi la proposta più morbida rispetto all’idea iniziale. A questo punto, la legge verrà presentata al Consiglio e potrebbe subire ulteriori modifiche.
© Riproduzione riservata