Casaccia, nessun incidente nucleare: no a disinformazione

Sono intervenuti vari tecnici tra cui Massimo Morichi e Giuseppe Zollino e il deputato Luca Squeri: no alla strumentalizzazione della vicenda Casaccia

Redazione
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Sull’evento anomalo verificatosi presso il sito a Casaccia, dove un operaio ha subito una contaminazione da sostanze radioattive, sono intervenuti diversi esperti del settore tra cui Massimo Morichi, ex ESVP Research & Development and Innovation presso Areva Group e Giuseppe Zollino, docente di Tecnica ed Economia dell’Energia e di Impianti Nucleari e responsabile energia e ambiente Azione.

Eventi di questa natura, – spiega il Prof. Morichi – possono verificarsi e si sono già verificati nel corso di attività lavorative, così come incidenti, anche di maggiore gravità, sono accaduti in settori come le trasmissioni, gli impianti di raffinazione, la chimica e i trasporti“.

Basandosi sulla sua esperienza acquisita in oltre quarant’anni di professione nei principali impianti nucleari a livello internazionale tra Europa, Giappone e Stati Uniti, Morichi ha espressamente specificato che l’accaduto nell’impianto di Casaccia sarebbe “un incidente isolato, che ha riguardato esclusivamente la persona coinvolta, senza alcuna diffusione esterna di contaminazione o danni agli impianti“.

Quindi, “un incidente sul lavoro come tanti altri” nonostante Sogin abbia adottato “le migliori pratiche in ambito di sicurezza nucleare e protocolli di radioprotezione per tutelare tanto i lavoratori quanto la popolazione“, afferma con certezza Morichi. Tra l’altro il professore ricorda che Sogin rappresenta “un punto di riferimento globale per la sua metodologia e competenza nelle attività di decommissioning nucleare, tanto da essere stato il primo operatore riconosciuto come centro di formazione, competenza e supporto per l’IAEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica)“.

Infatti, se Sogin non fosse stata rigorosa nei controlli sulla radioprotezione dei lavoratori, non sarebbe stato possibile individuare l’incidente. Pertanto, “va riconosciuto che si tratta di un evento raro e circoscritto, che non giustifica allarmismi o comunicazioni che possano generare paura ingiustificata“, sottolinea l’esperto di Misure Nucleari.

Giuseppe Zollino intervenendo all’Adnkronos ha difeso l’accuratezza dei controlli di Sogin che ha permesso di rilevare nell’immediato l’anomalia, rappresentando una garanzia che i sistemi di sicurezza funzionino a regime. “Al momento non si può ancora dire con certezza quale sia stato il malfunzionamento dell’impianto della Casaccia che ha prodotto la contaminazione dell’operatore, – dichiara Zollino – ma quello che a mio avviso va messo in evidenza è che i controlli rigorosi su tutti gli operatori hanno consentito di identificare a fine turno l’operatore che aveva assorbito una dose in eccesso rispetto a quelle consentite“.

Resta ancora sconosciuta la causa di tale anomalia “ma quello che conta è che non è uscita fuori dallo stabilimento e non c’è stato alcun impatto sul territorio” – prosegue il professore – “E’ un paradosso, però, che la notizia che immediatamente è stata individuata l’anomalia e questo non ha prodotto alcun effetto fuori da quell’impianto venga usata al rovescio per alimentare le paure su tutta la filiera nucleare“.

Cosa dovrebbero fare, tacere di queste cose? Se non ci fosse il controllo tassativo di tutti, non a campione, questa cosa sarebbe potuta sfuggire. Quindi bene, le procedure funzionano. Gli incidenti capitano ovunque – sottolinea ancora Zollino – qualche mese fa ce ne fu uno in un impianto idroelettrico vicino a Bologna e lì gli effetti furono molto più gravi, purtroppo”. Il professore prosegue poi sostenendo che bisognerebbe evitare le speculazioni su questi fatti, bensì chiedersi se le procedure di sicurezza fossero state attuate nei modi corretti, come nel caso di Sogin. “Lo dimostrano i numeri, la filiera nucleare è alla fine la più sicura di tutte. Questa è la cosa che dovrebbe emergere“, conclude Zollino.

In merito alle notizie sul fatto è intervenuto anche il deputato di FI Luca Squeri che si è espresso: “È incredibile il modo in cui i detrattori della tecnologia nucleare stiano strumentalizzando quanto avvenuto nello stabilimento di Casaccia“. Il responsabile del Dipartimento energia di Forza Italia ha, infatti, dichiarato che sarà “l’Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare), autorità competente, a stabilire la dinamica di ciò che è successo, ma è già evidente e conclamato che non ci sia stato alcun incidente nucleare“.

Squeri prosegue facendo notare che chi sostiene che non si sia trattato di un’anomalia “è chiaramente in malafede e ha l’intento di sfruttare qualsiasi evento per spargere a piene mani terrore sul nucleare. Questo significa solo remare contro gli interessi del Paese”, conclude il deputato di FI.

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