Fra i motivi per cui questo 2024 sarà ricordato ce n’è uno che spaventa non poco: quello che stiamo per lasciarci alle spalle è stato l’anno solare più caldo dall’era preindustriale (periodo compreso tra il 1850 al 1900) sino a oggi. Per la prima volta infatti è stata superata la temperatura media terrestre di 1,5 °C.
Lo ha affermato Samantha Burgess, vicedirettrice del Servizio europeo sul cambiamento climatico di Copernicus (C3s), che lo scorso 7 novembre ha detto: “possiamo dire con quasi assoluta certezza che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato e il primo con una temperatura media globale che supererà la soglia degli 1,5 gradi in più rispetto all’era preindustriale”.
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Burges pronunciava queste parole alla vigilia della COP29, sperando che questi dati costituissero “uno stimolo per i governi” che avrebbero partecipato. La conferenza si è conclusa lo scorso 22 novembre raggiungendo un accordo che ha lasciato insoddisfatti diversi Paesi in via di sviluppo, che hanno giudicato del tutto inadeguate le somme stanziate in loro favore per fronteggiare i cambiamenti climatici (300 miliardi di dollari l’anno a fronte dei 1000 richiesti).
Soglia +1,5°C, il 2024 sarà il primo ma non l’ultimo anno a superarla
La soglia che in quest’anno solare abbiamo superato è stata fissata nel 2015 dagli accordi di Parigi, firmati da 194 Paesi e dall’Ue. Si tratta di un obiettivo a lungo termine che prevede l’impegno a mantenere la temperatura media globale al di sotto dei 2°C, e a circoscriverlo a 1,5°C entro la fine del secolo per evitare di andare incontro a conseguenze particolarmente gravi per il pianeta.
La World Meteorological Organization riporta che nel 2023 la temperatura media globale terrestre è stata di 1,45 °C al di sopra della media pre-industriale. Nei primi 8 mesi del 2024 c’è stato un significativo aumento della temperatura, che ha raggiunto +1,54 °C secondo il Met Office, il servizio meteorologico britannico.
Tuttavia non si è trattato del dato più alto, che è stato raggiunto invece nei 12 mesi compresi tra luglio 2023 e giugno 2024, quando le temperature medie globali sono state di +1,64 °C dall’era pre-industriale. Il superamento per 12 mesi della soglia dei +1,5 °C non costituisce un tempo sufficiente per decretare il fallimento degli obiettivi degli accordi. Tuttavia non possiamo fare a meno di interpretare e di trattare questi dati con l’urgenza che meritano.
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