La musica ha un potere terapeutico? La risposta in uno studio cinese

Un team di scienziati della Cina, analizzando le onde cerebrali, rivela cosa succede nel cervello quando ascolta delle melodie

Redazione
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La musica, la colonna sonora della nostra vita, è quello spazio temporale dove le parole non servono più e iniziano le melodie che si fondono insieme ad un miscuglio di stati d’animo. Da quelle classica a quelle rock, passando per il jazz e il pop, le sinfonie hanno un vero e proprio potere terapeutico. Uno studio pubblicato sulla rivista Cell Reports rivela la capacità della musica di influire sul nostro umore. La ricerca condotta da un team di scienziati della Cina ha analizzato le onde cerebrali e rivelato cosa succede nel cervello quando ascolta delle melodie.

La ricerca sulla musica

L’obiettivo della ricerca era quello di andare a rilevare i modi più funzionali per utilizzare la musica per attivare il cervello, laddove i metodi tradizionali non hanno funzionato in caso di patologie non rispondenti ai trattamenti. Sono stati analizzati 13 pazienti affetti da depressione resistente, che avevano applicati degli elettrodi impiantati nel cervello per la stimolazione cerebrale profonda, collegati in un sistema che unisce due aree del prosencefalo.

Con questo strumento i ricercatori hanno scoperto l’effetto antidepressivo della musica, andando a coordinare le oscillazioni neurali della corteccia uditiva e il circuito delle ricompense che elabora le informazioni emotive. Il campione preso in esame è stato diviso in due gruppi: basso apprezzamento della musica e alto apprezzamento.

La sincronia neurale significativa maggiore è stata apprezzata da quelli con un alto apprezzamento, diversamente da quanto riscontrato da quelli del primo gruppo. Da questi risultati si sono poi potuti elaborare dei piani di musicoterapia mirati. L’elemento importante è ovviamente la musica, che è stata scelta in base alla poca famigliarità dei partecipanti ai brani utilizzati per evitare interferenze.

Gli sviluppi futuri

In futuro si pensa di poter utilizzare la musica come un trattamento integrato a quelli già preesistenti, spiega l’autore senior Bomin Sun, Direttore e professore del Center for Functional Neurosurgery alla Shanghai Jiao Tong University. È inoltre in programma la creazione di un prodotto Digital Health che fornisce la musicoterapia usata su dispositivi indossabili e sugli smartphone, afferma Sun. Saranno integrate in questi strumenti anche delle raccomandazioni musicali personalizzate, il monitoraggio e i feedback emozionali in tempo reale per poter avere uno strumento di auto-aiuto sempre disponibile e poter gestire al meglio le proprie emozioni.

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