Rimini, blitz contro lavoro nero: scoperti 444 lavoratori irregolari a Bellaria

Sembrerebbe che dietro una solo apparente regolarità formale, l'agenzia per il lavoro avesse un distacco di manodopera illegale. Scoperte anche due società sconosciute al fisco a Bellaria

Laura Laurenzi
2 Min di lettura

L’operazione Free Job 2 condotta dalla Guardia di Finanza di Rimini ha sgominato un’agenzia per il lavoro abusiva, con sede legale a Potenza e sede operativa a Bellaria Igea Marina, in provincia di Rimini, che impiegava 444 lavoratori irregolari, di cui 40 completamente in nero. Un’operazione che fa seguito a Free Job 1, portava aventi dal 2019 al 2021 e che aveva permesso di indagare la stessa agenzia per gli stessi reati.

Sembrerebbe che dietro una solo apparente regolarità formale, l’agenzia per il lavoro avesse un distacco di manodopera illegale, operante su tutto il territorio riminese, in quanto l’agenzia inviava i lavoratori irregolari a quattro imprese operanti nel settore turistico alberghiero della città, senza però stipulare alcun tipo di contratto di appalto. Per questi reati, all’agenzia sono state comminati sanzioni amministrative che potrebbero toccare i 292 mila euro.

Secondo quanto dichiarato dalle forze dell’ordine che si sono occupate di questo caso, il blitz sul territorio di Bellaria avrebbe portato alla luce altre realtà di lavoro irregolare. Dunque, è stato ricostruito un quadro criminoso ben più ampio che ha dimostrato come nel territorio italiano il controllo delle attività lavorativo deve essere rigoroso ed efficace per chiudere definitivamente le realtà che si approfittano dei lavoratori e dei loro diritti.

Rimini, scoperte due società sconosciute al fisco

Nel corso della stessa operazione sono state scoperte due società operanti a Bellaria, in provincia di Rimini, accusato di essere “evasori totali“, ovvero realtà che producono utili totalmente sconosciute al fisco. Una delle due attività era operante nel settore della manodopera e l’altra in quello delle strutture ricettive. Le indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza di Rimini hanno permesso di constatare elementi positivi al reddito e non dichiarati per circa 600mila euro, oltre a ritenute non versate di importo superiore ai 200mila euro. Alle due società sono state contestate anche violazioni riguardanti l’Iva superiori a 100mila euro ed una base imponibile Irap sottratta a tassazione per circa 600mila euro.

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