Il corpo umano è un mondo abitato da un’ampia flora batterica che ne consente il normale funzionamento. Fatta eccezione di alcuni ceppi che possono essere pericolosi per l’organismo. Uno in particolare è l’Escherichia Coli, già presente in tutti i viventi con il sangue caldo, ma alcune varianti risultano dannose soprattutto quelle assunte attraverso l’ingerimento di cibi crudi o contaminati. Gli alimenti che possono essere portati dal batterio sono la verdura, la frutta, la carne e il latte non pastorizzato, oppure l’acqua contaminata per contaminazione fecale. Com’è emerso per le acque della Senna durante queste Olimpiadi 2024. I maggiori sintomi riscontrati durante l’infezione sono, dolori addominali, nausea, vomito, crampi che spesso possono aggravarsi e diventare infezioni urinarie, cistiti, polmoniti, meningiti, peritoniti e setticemie.
Escherichia Coli: le caratteristiche
Escherichia Coli, appartenente al genere di Escherichia, è comprensivo di 171 sierotipi, ovvero popolazioni batteriche diverse per alcune caratteristiche da altri ceppi. Generalmente è innocuo. Questo batterio è classificato gram-negativo e ha come caratteristica quella di moltiplicarsi molto velocemente ed è molto frequente rendendolo un modello per molte ricerche scientifiche. Sopravvive all’interno degli organismi che colonizza attaccandosi alle loro pareti. Come si legge sul sito del I.R.C.S.S. Ospedale San Raffaele. Le sue funzioni sono quelle di prendere parte come protagonista alla digestione degli alimenti e contrastare l’invasione di agenti patogeni, oltre a produrre la vitamina K.
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I soggetti a rischio e il tempo stimato
La componente patogena di Escherichia Coli può essere presente nelle vie urinarie della donna spiega il sito del I.R.C.S.S. Ospedale San Raffaele. I soggetti più a rischio sono gli anziani e bambini, perchè sono più esposti a sviluppare l’insufficienza renale e rappresenta un rischio fatale la sindrome emolitico uremica. Il tempo stimato da quando si entra in contatto con il batterio a quando insorgono i sintomi può avere una durata di 12 ore fino a 2-3 giorni potendo arrivare a 5 giorni. Solitamente l’infezione dura una settimana. Nei casi in cui la contaminazione avviene per via fecale, viene colpita principalmente la popolazione con scarse condizioni igieniche come i paesi in via di sviluppo o in caso non vengano rispettate le normative sanitarie. In questo caso è definita “diarrea del viaggiatore”.
La prevenzione
Come prevenire l’infezione? In mancanza di farmaci preventivi è indispensabile osservare le norme per una corretta igiene. È consigliabile evitare i cibi che potrebbero essere contaminati o cuocere gli alimenti uccidendo il batterio con tutte le temperature al di sopra di 60°C. È indispensabile lavare bene oltre a frutta e verdura anche le mani correttamente e gli strumenti da utilizzare in cucina. Evitare di mescolare alimenti diversi per evitare la contaminazione tra il cibo. In caso di infezione, dopo il consulto dal medico, si può ricorrere all’uso degli antibiotici.
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