Donald Trump non aspettava altro. Il collasso dei mercati evidenziato ieri ha dato il giusto sprint all’ex presidente degli Stati Uniti per attaccare la democratica Kamala Harris, erede delle scelte economiche dell’attuale inquilino della Casa Bianca, Joe Biden. “Ovvio che c’è una massiccia crisi dei mercati – ha scritto su Truth – Kamala è persino peggiore del corrotto Joe. Il mercato non accetterà mai la lunatica radicale di sinistra“, scrive.
L’appiglio di Trump
Trump non sceglie la via moderata e continua: “Ha già distrutto San Francisco e la California. Dietro l’angolo c’è la grande depressione del 2024. Non si scherza coi mercati, questo è il crash di Kamala“. Nella realtà dei fatti, l’esponente dem ha un ottimo rapporto con Wall Street e la Silicon Valley. Jonathan Gray, presidente della società investigativa Blackstone, Reed Hastings, presidente di Netflix, Reid Hoffman, cofondatore di Linkedin, hanno tutti aperto i ‘rubinetti’ facendo confluire milioni di dollari alla sua campagna elettorale.
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Nulla di tutto ciò sembra interessare Donald Trump, che resta ferma sulla sua posizione. La sua campagna la svolge soprattutto sui social: “La disoccupazione è al 4,3%, se vince lei, farà collassare l’economia americana. I mercati azionari stanno crollando, i numeri dei posti di lavoro sono terribili, ci stiamo dirigendo verso la terza guerra mondiale e abbiamo al governo due dei leader più incompetenti della storia. Non va bene!“, continua.
Stamane il panico sembra essere sceso tra i maggiori investitori americani. “Non siamo un’economia che sta crollando” afferma Daniel Ivascyn di Pimco. “Gli Stati Uniti non sono in recessione” insiste Austan Goolsbee, capo della Fed di Chicago. Resta il fatto che per Kamala Harris non è stata una giornata facile: ora l’accusa di tale aggravamento delle quote in borsa sia dovuta alla banca centrale guidata da Jerome Powell, nominato da Trump ma riconfermato da Biden, abbia aspettato troppo a tagliare i tassi.
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