Calenda scuote la politica: “Basta cabaret, serve un’agenda di governo”

Il leader di Azione ha spiegato che il suo partito è pronto ad entrare in una coalizione ma solo se sarà presente un'agenda di governo su argomenti concreti, perché è l'ora di dire basta alle "idiozie" che finora sono state affrontate

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Il leader di Azione Carlo Calenda, ospite della trasmissione Omnibus su LA7, ha criticato duramente le agende politiche degli ultimi giorni nel nostro Paese, concentrate su argomenti di attualità e non di vera politica e intenti a strumentalizzare argomenti poco concreti invece di agire per migliorare le condizioni della Sanità e dell’Economia dell’Italia. L’ex volto del Terzo Polo è stanco di assistere a questocabaret” e chiede interventi diretti a favore della politica e del Paese, per dare finalmente ai cittadini le risposte che aspettano ormai da troppo tempo.

Il rischio, se si prosegue in questo modo, è cheil Paese vada a gambe all’aria” e proprio per evitare che questo accada Carlo Calenda ha deciso di lanciare un appello alle opposizioni, affinché anche queste abbondonino i loro progetti astratti, come quello del “Campo largo“, in favore di azioni dirette e funzionali che permettano ai partiti interessati di lavorare insieme e mettere insieme “un’agenda di governo“. Per quanto riguarda, invece, possibili coalizioni che vedano al centro anche Azione, il leader è stato perentorio: “Non ho nessuna intenzione né velleità di restare da solo, ma bisogna fare qualcosa di concreto insieme“.

Calenda: “Basta parlare di idiozie, è una situazione pericolosissima

Carlo Calenda è stato durissimo nelle sue considerazioni sulla situazione politica e finanziaria dell’Italia, avendo sostenuto che a fronte delle crisi affrontate in Europa, con “gli Stati Uniti che sono a fine corsa, la Germania che è ferma, le due guerre in corso” è venuto a crearsi “un fenomeno di entropia“. Secondo il leader di Azione “stiamo entrando in una crisi profonda, con due Paesi come la Francia e l’Italia sotto procedura d’infrazione e noi abbiamo parlato 4 giorni di un incontro di boxe, poi di Mollicone“.

Il politico ha definito “folle” il dibattito in corso nel Paese, perché “abbiamo la sanità a pezzi e noi parliamo solo di cronaca. Stellantis è crollata, la Maserati la stanno chiudendo. Di qualsiasi cosa abbia un radicamento nella realtà non se ne parla. Siamo in presenza di una crisi finanziaria di cui non se ne parla“. Calenda è giunto al limite della sopportazione ed è pronto a ricordare sia alla maggioranza che all’opposizione quali sono le dinamiche importanti da seguire e perseguire, sempre per il bene del Paese.

Elly Schlein, caso Toti
Elly Schlein, segretaria del Pd

Quella a cui stiamo andando incontro è una situazione pericolosissima, basta parlare di idiozie” ha tuonato il leader di Azione, lanciando poi un appello alle opposizioni: “Non me ne frega niente del campo largo, sono argomenti che restano su un piano di astrattezza. Con le opposizioni io devo lavorare insieme, per questo ho detto a Schlein e gli altri ‘cosa facciamo su sanità, salari e altro’? Può il paese sopravvivere a questo? Non credo“.

La strada secondo Calenda è proprio questa, ovvero il centrosinistra deve “fare qualcosa di concreto insieme, come sulla sanità” e su questo la disponibilità di Azione esiste, ma solo se sarà presenteun’agenda di governo, non su una coalizione contro, perché non possiamo mandare allo sfascio questo Paese“.

Calenda su Liguria e Piano Mattei

Carlo Calenda ha poi specificato che nel caso delle elezioni regionali in Liguria, “se si forma una coalizione che fa un buon lavoro sulla sanità e fa buone proposte e ha un programma noi ci siamo” ma “se invece si fa solo una coalizione giustizialista no“. Calenda, quindi, non vorrebbe entrare nel vivo del caso Toti, il presidente della Liguria che si è dimesso a seguito dell’apertura di un’inchiesta nei suoi confronti.

Allo stesso modo, però, il leader di Azione apre al governo Meloni, sostenendo che “se il Piano Mattei, che è privo di risorse aggiuntive ma dà una cabina di regia sull’Africa, cosa che voleva fare Romano Prodi, io quella cosa voglio andare a vederla“. Calenda ha però specificato che in questo caso Meloni dovrà essere disponibile ad accogliere le richieste di chiarificazione perché “non è che la votiamo a scatola chiusa“. Calenda ha spiegato che “questo è il modo in cui facciamo politica“.

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