Governo, Conte: «Fiducia a Draghi? Ne discutiamo lunedì» 

Anastasia Borra
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Dopo il colloquio telefonico avuto oggi con il presidente del Consiglio, il leader del Movimento 5 Stelle risponde così alle domande sulle tensioni a Palazzo Chigi 

Non trova pace il Movimento 5 Stelle, che oggi aggiunge una nuova pagina alle tensioni. Tutto è partito dai litigi fra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, poi la scissione del ministro degli Esteri e la fondazione del partito Insieme per il Futuro e la voce secondo cui Mario Draghi avrebbe chiesto al garante del M5S, Beppe Grillo, l’estromissione di Conte dai pentastellati. 

Dopo l’annuncio di un colloquio telefonico fra l’ex governatore della Bce e il capo del Movimento è Conte a parlare con i giornalisti, al suo arrivo all’evento organizzato dalla Cgil, “Il lavoro interroga”, a Roma. «Fiducia nel governo Draghi? Ne parliamo lunedì», commenta. 

L’ex premier glissa sugli argomenti scomodi, ribadendo l’impegno a incontrarsi direttamente con Draghi nell’atteso appuntamento di lunedì 4 luglio. Risposte incerte anche per chi gli domanda se le parole della conferenza stampa di ieri del presidente del Consiglio siano state convincenti: tutto rimane nell’alone di mistero almeno fino all’inizio della prossima settimana. 

Conte al congresso: «Incentivare contratti a tempo indeterminato» 

Nel suo intervento all’evento della Cgil a Roma, Conte ribatte su alcune questioni fondamentali per il Movimento 5 Stelle sul tema del lavoro: «Dobbiamo assolutamente incentivare i contratti a tempo indeterminato, non possiamo prendere in giro le persone dicendo “precario è bello”». 

«Per i giovani serve il riscatto della laurea, tirocini formativi con rimborso spese e la garanzia per la pensione con un fondo dedicato, che non è facile finanziare, con il progetto pensione giovani», afferma poi il presidente del Movimento 5 Stelle. 

Su reddito di cittadinanza Conte dice: «È una riforma che richiede tempo. Oltre 2/3 dei beneficiari sono pensionati o persone con disabilità minori. Per gli occupati c’è un problema di politiche attive, ma miglioriamolo insieme». 

Altro target per il futuro è la risoluzione dei divari fra Nord e Sud Italia con la decontribuzione e anche l’abbattimento dell’Irap, ma le battaglie più urgenti, secondo l’ex premier, rimangono l’approvazione del salario minimo e il taglio del cuneo fiscale

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