Dopo giorni di polemiche, il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani è tornato sulla questione del giornalista de La Stampa, Andrea Joly, brutalmente aggredito da militanti di estrema destra durante un servizio a Torino. “Quello subito da Joly è un pestaggio, un atto criminale, e questo lo dico indipendentemente dal fatto se lui si fosse dichiarato giornalista o meno. La violenza contro qualsiasi persona è sempre una cosa orribile“, ha detto il leader azzurro.
Le parole di Tajani
“Non è accettabile picchiare una persona mentre sta riprendendo qualcosa. Sarebbe stato altrettanto grave se a essere pestato fosse stato un cittadino comune. Dopodiché è chiaro che l’hanno aggredito perché è un giornalista, che stava facendo delle foto o un video“, ha aggiunto il ministro, parlando con i cronisti al Senato. Tajani poi affronta l’ipotesi di un possibile scioglimento di Casapound. “Spetta alla magistratura e al legislatore. C’è una legge che prevede che ci debba essere una sentenza della magistratura: se ci fossero gli estremi per farlo, una violazione della legge e della Costituzione, io non avrei problemi“, ha commentato il vicepremier.
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La brutale aggressione
Sabato 20 luglio a Torino un gruppo di militanti di estrema destra ha aggredito un giornalista de La Stampa, Andrea Joly, mentre scattava loro delle foto durante una festa nel locale Asso di Bastoni. I responsabili sono stati identificati: i primi due, un 45enne e un 53enne, erano già stati identificati dalla DIGOS della Polizia di Stato poco dopo i fatti. Gli altri due sarebbero un 46enne e un 35enne.
Joly è stato aggredito in via Cellini, nel quartiere di San Salvario, all’esterno dell’Asso di Bastoni, un circolo frequentato da simpatizzanti e militanti di estrema destra. Il filmato girato dal cronista è raccapricciante. Gli attivisti lo avvicinano chiedendogli: “Sei dei nostri?“. Stando a quanto riferisce La Stampa, Joly è stato intimato di consegnare lo smartphone, e poi minacciato e aggredito. Mentre lui si allontanava, lo hanno calciato facendolo cadere e a quel punto lo hanno colpito con una serie di calci.
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