Il via libera del decreto sulle liste d’attesa ha scatenato non poche polemiche dall’opposizione. Prima tra tutte la segretaria dem, Elly Schlein che a margine della seduta in Aula attacca l’operato del governo Meloni: “Avete tirato fuori questo ‘decreto fuffa’ a quattro giorni dalle elezioni, ma chi pensate di prendere in giro? Non si possono abbattere le liste d’attesa senza mettere un euro e assumere personale“.
Le parole della Schlein
“Non sarà uno spot pre-elettorale – ha aggiunto – a contenere 10 milioni di prestazioni inevase ad aiutare 4 milioni di persone che aspettano di curarsi. Voi volete una sanità a misura di portafoglio. Il Pd continuerà a difendere la sanità da tagli e privatizzazione strisciane, lo faremo nel nome di chi ha pensato a un sistema universalistico, di donne come Tina Anselmi“. “Avete deciso di dare il colpo di grazia alla Sanità pubblica con l’autonomia differenziata, avete scritto che ci sono pazienti serie A e serie B a seconda del luogo in cui nascono“, rincara la Schlein.
Il decreto Liste d’attesa è diventato legge con il via libera definitivo del Parlamento. Tra accese polemiche politiche con la sinistra che accusa l’esecutivo di privatizzare la sanità invece di investire senza tra l’altro avere le coperture necessarie, nell’idea del governo il nuovo provvedimento servirà a ridurre, appunto, le liste di attesa nel sistema sanitario nazionale dove, ad esempio, i tempi per un’ecografia all’addome nell’Azienda universitaria Friuli Centrale arrivano anche a 498 giorni, un anno e mezzo.
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