Roberto Vannacci è stato sollevato dal suo ruolo di vicepresidente del gruppo dei Patrioti, coalizione di ultradestra fondata da Viktor Orban che comprende, oltre alla Lega, il Rassemblement National di Marine Le Pen, Vox di Santiago Abascal, il Partito della Libertà austriaco, il Pvv olandese, il partito portoghese Chega ed altri. La decisione è stata presa ieri, durante un vertice del partito, dopo che nella scorsa settimana in molti nella coalizione avevano espresso la loro contrarietà all’elezione del generale Vannacci.
Le simpatie italiane nei confronti dell’autore del libro “Il mondo al contrario” non hanno seguito il generale fino a Bruxelles, dove ieri Vannacci ha subito il primo voto contrario della sua carriera da eurodeputato. Una sconfitta che si aggiunge a quella della Lega causata dall’elezione della presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, da subito ostacolata dal partito di Salvini. Quest’ultimo è stato l’unico partito a sostenere nel vertice dei Patrioti la vicepresidenza di Vannacci e l’eurodeputato leghista Paolo Borchia dovrà ora rispondere col partito della mancata presa di posizione contro il voto anti-Vannacci.
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I numeri, comunque, non erano a favore del generale: la Lega è solo la terza forza nel partito, con 8 eurodeputati, dopo il secondo posto dell’ungherese Fidesz e del francese Rassemblement National, che conta ben 30 presenze. Proprio dai francesi, la scorsa settimana, era partito il coro di contrarietà contro il generale, accusato di non rispecchiare gli ideali del partito e di essere una figura troppo divisiva, soprattutto alla luce del percorso che il partito di Marine Le Pen vuole percorrere per raggiungere l’Eliseo.
Vannacci: “Siamo un gruppo fluido e in divenire“
Roberto Vannacci non sembra essere stato scalfito dalla decisione dei Patrioti. “Ci vuole ben altro per innervosirmi” avrebbe detto ai cronisti che lo hanno seguito tra i corridoi dell’Europarlamento. Il generale ha dichiarato di non avere intenzione di cambiare strategia, né di cedere alle richieste degli altri partiti presenti nella coalizione di ultradestra. “Mai abbandonerò le mie convinzioni – ha dichiarato – Con le mie idee ho ottenuto il successo e le porto anche in Europa“.
Non importa, insomma, se gli altri partiti non ritengono le ideologie di Vannacci adatte ad un gruppo di estrema destra, il generale continua a crogiolarsi nel successo ottenuto in Patria. Il suo è stato il nome più votato dopo quello di Giorgia Meloni e un successo come quello non si dimentica facilmente. Il candidato indipendente della Lega, poi, gode del sostegno incondizionato del partito di Matteo Salvini, che come un baluardo lo ha difeso fino alla fine contro i colpi degli altri eurodeputati, seppur fallendo.
Ora, resta da capire quale possa essere il ruolo rivestito da Vannacci a Bruxelles. Per il momento non sembrano esserci certezza, ma il generale resta speranzoso. “Siamo un gruppo fluido – scherza con i cronisti – Vi piace questo termine? La situazione è ancora in divenire, siamo appena nati e ci sarà una ristrutturazione“. Quindi, per Vannacci potrebbe esserci un nuovo ruolo all’orizzonte, nonostante gli ostacoli posti davanti al suo cammino dal Rassemblement National, che continua a criticare le posizioni del generale in materia Lgbtq+.
Vannacci: “L’elezione di Von der Leyen è una sconfitta per l’Europa“
Roberto Vannacci ha commentato anche la seconda elezione di Ursula Von der Leyen a presidente della Commissione europea, sostenendo di essere “rallegrato dalla decisione presa da FdI“, ovvero quella di votare contro l’Ursula bis, allineandosi alle posizioni della Lega. Un voto contrario che però è servito a ben poco e non ha evitato che l’esponente del Ppe riuscisse a raggiungere il suo obiettivo. “L’elezione di Von der Leyen rappresenta una sconfitta per l’Europa” ha dichiarato il generale, sostenendo che la sua figura non rispecchia le intenzioni di voto dei cittadini europei, i quali avrebbero preferito una maggioranza di centrodestra al governo dell’Unione europea.
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