Il paradosso delle donne laureate senza lavoro

Diminuiscono i Neet, ma la situazione in Europa è diversa, l’unione europea punta ad arrivare al 9% dei ragazzi inoccupati entro il 2030

Redazione
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L’aberrante paradosso dell’Italia è che, nonostante le donne siano in maggiore numero laureate rispetto agli uomini, hanno più difficoltà ad accedere al mondo del lavoro. Lo riporta l’Istituto nazionale di statistica riguardo ai dati riscontrati nel 2023. Anche se gli occupati con una laurea sono in maggioranza dell’11% rispetto a chi ha raggiunto solo il diploma di scuola secondaria, le donne incontrano maggiori ostacoli. Ad influire molto nell’istruzione è la famiglia, da cui emerge che dove è presente un genitore laureato è ridotto al 2% la possibilità di rinuncia agli studi e arriva al 70% la possibilità di raggiungere il titolo con successo.

Un miglioramento parziale

Anche se ci fa ben sperare la diminuita presenza in Italia dei ragazzi Neet, coloro nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni che non sono occupati in un lavoro o in un contesto universitario e nemmeno in un corso di formazione, la situazione in Europa è ben diversa. L’Italia si colloca penultima davanti alla Romania. La situazione sta cambiando rispetto agli ultimi 10 anni, passando dal 16% di ragazzi che non studiano del 2012 all’11,2% del 2023, ma non basta. Le aspettative dell’Unione Europea puntano a raggiungere il 9% di Neet entro il 2030, incrementando l’istruzione necessaria per far accedere i giovani nelle aziende in un contesto diretto alla transizione verde e digitale.

Le distinzioni

La distinzione tra laureati e diplomati è maggiormente marcata tra gli under 35, in cui sono favoriti coloro in possesso di titolo di studio accademico con un divario pari del 15,7% tra le due categorie. È stato riscontrato che chi abbandona gli studi anticipatamente accede con più facilità al mondo del lavoro, scendendo così il tasso di occupazione al 44,4%. Il problema femminile è evidente grazie ai dati Istat che dimostrano come nel 2023 le donne con il titolo rappresentavano il 24,9% rispetto al 18,3% maschile. Anche se le donne nel mercato del lavoro sono più svantaggiate e hanno meno accesso.

Nella fascia di età tra i 25 e i 64 anni sono occupate un numero di donne pari al 59,0% contro al 79,3% degli uomini. Ulteriore differenza c’è tra le donne laureate, che con più facilità trovano lavoro rispetto alle donne diplomate. A fare la differenza è anche il tipo di laurea. Quelle in ambito delle scienze, tecnologie, ingegneria o matematica danno maggiore facilità, vedendo un incremento del 80,9% di assunzioni e addirittura del 90,1% per gli uomini. A seguire i medici nell’area medico-sanitaria sono facilitati dell’88,6%, nelle materie umanistiche e dei servizi arrivano al 79,5% mentre nel settore socio-economico e giuridico arrivano al 84,2%.

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