L’Unione Europea sta affrontando un periodo di cambiamento significativo, nonostante la presenza di volti familiari ai vertici delle sue istituzioni. Roberta Metsola, presidente dell’Europarlamento, e Ursula von der Leyen, probabile presidente riconfermata della Commissione Europea, rappresentano una continuità personale, ma si trovano ora a guidare in un contesto politico e geopolitico profondamente trasformato, con il Green Deal in prima linea. Cos’è il Green Deal? Nient’altro che un insieme di misure strategiche che punta a mettere l’Ue sul percorso di una transizione ecologica, con il traguardo finale di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Promuove la trasformazione dell’Ue in una società equa e prospera con un’economia moderna e competitiva. Sottolinea l’importanza di un approccio globale e intersettoriale in cui tutti i settori strategici pertinenti contribuiscano all’obiettivo climatico finale. Il pacchetto include iniziative riguardanti il clima, l’ambiente, l’energia, i trasporti, l’industria, l’agricoltura e la finanza sostenibile, tutti settori strettamente interconnessi.
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Un contesto geopolitico rivoluzionato
La Russia di Vladimir Putin continua a sfidare l’Occidente, con implicazioni che vanno ben oltre l’Ucraina. La recente instabilità politica in Francia, il possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, e l’avanzata delle destre nazionaliste in Europa sono solo alcune delle dinamiche che influenzeranno le decisioni di Bruxelles nei prossimi anni.
Una nuova leadership europea
La nomina dell’ex premier estone Kaja Kallas a Alto Rappresentante per la politica estera dell’UE segnala un cambiamento di rotta nel rapporto con Mosca. Kallas, proveniente da un paese che ha vissuto in prima linea le tensioni con la Russia, porterà una visione politica chiara e decisa, rifiutando ogni forma di condiscendenza verso l’aggressore.
I risultati delle elezioni del 9 giugno
Le elezioni europee del 9 giugno hanno confermato il sostegno maggioritario degli europei a un’alleanza di centrosinistra, ma hanno anche visto una significativa avanzata dei partiti nazionalisti e populisti di destra. Questa “rivolta dei penultimi” riflette il malcontento di quei ceti medi e bassi che si sentono trascurati dalle leadership di sinistra, spostando il loro sostegno verso movimenti estremisti o antisistema.
Le reazioni della maggioranza a Bruxelles
La maggioranza a Bruxelles dovrà decidere come reagire a questa nuova realtà politica. Potrebbe chiudersi a riccio contro le destre, oppure cercare un compromesso con la parte più moderata di esse. Questo dilemma si riflette nei negoziati che Ursula von der Leyen ha condotto con Giorgia Meloni e il gruppo dei Conservatori Europei (Ecr), cercando un sostegno in cambio di concessioni su temi come l’immigrazione e il Green Deal.
Il ruolo di Viktor Orbàn
La presidenza di turno ungherese e l’azione spregiudicata di Viktor Orbàn rappresentano un’ulteriore sfida. Orbàn sta cercando di allineare l’Unione alle politiche trumpiane, in particolare nel rapporto con la Russia e l’Ucraina. La risposta di Bruxelles a queste provocazioni sarà cruciale per mantenere una linea di sostegno coerente a Kiev.
La necessità di una nuova coesione politica
Nel suo discorso all’Europarlamento dello scorso aprile, Mario Draghi aveva sottolineato la necessità di una coesione politica europea per rispondere alle sfide globali. La prospettiva di Draghi come candidato a succedere a von der Leyen è svanita, ma la sua visione di un’Europa unita rimane rilevante. La capacità dell’Europa di navigare queste nuove sfide dipenderà dalla leadership di von der Leyen e dalla volontà degli Stati membri di lavorare insieme verso un futuro comune.
Le Linee guida politiche 2024-2029
Le Linee guida politiche 2024-2029 che Ursula von der Leyen presenterà al Parlamento UE includono una revisione della direttiva sugli appalti pubblici per favorire i prodotti europei e modernizzare le regole per start-up e innovatori. La transizione verde sarà un tema centrale, con un focus su un approccio pragmatico e tecnologicamente aperto.
Il futuro dell’Unione Europea è incerto, ma le decisioni prese nei prossimi mesi saranno determinanti per definire la direzione che prenderà questo progetto politico unico nel suo genere.
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