Biden sull’orlo del precipizio: donatori congelano 90 milioni per spingerlo al ritiro

Biden o non Biden? Questa è la domanda che i democratici continuano a porsi da qualche mese a questa parte e purtroppo la risposta non è ancora chiara. Il presidente non vuole ritirarsi ma non tutti sono più convinti che la sua sia la personalità migliore per guidare gli Usa per i prossimi quattro anni

Redazione
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Tutto il mondo vede le gaffe di Biden” ha dichiarato il Cremlino, subito dopo la conclusione del discorso finale del summit della Nato. Un vertice in cui il presidente Usa sembrava aver acquisito la risolutezza di un tempo e che avrebbe potuto segnare l’inizio di una nuova era per i democratici, quella in cui è possibile fidarsi del proprio leader. Non tutto è andato come si sperava, soprattutto perché Biden non è riuscito a non cadere nei tranelli dei lapsus, che ormai sono diventati una sua caratteristica.

Donald Trump primarie
L’ex Presidente USA Donald Trump

Volodymyr Zelensky è diventato Vladimir Putin e addirittura la sua vice Kamala Harris si è trasformata in Donald Trump. Due errori che potrebbero non sembrare così gravi ma che hanno nuovamente preoccupato i democratici. Ieri, il giorno successivo alla conclusione del summit, i dem sembravano piuttosto soddisfatti, poiché Biden sembrava aver lasciato a casa la stanchezza e essersi ricordato i motivi che lo spingono a correre per un secondo mandato.

A far tornare tutti su un piano di realtà è stata la notizia che è giunta poche ore dopo: un gruppo di super donatori ha annunciato il congelamento di ben 90 milioni finché Sleepy Joe resterà in corsa. Insomma, l’opinione pubblica non è contenta di Joe Biden e i democratici ora si trovano a combattere sia sul fronte esterno, ovvero contro i Repubblicani, sia su quello interno, contro i democratici che non ritengono più Biden un candidato adatto alla corsa.

Biden, i dubbi di Barack Obama e Nancy Pelosi

Da un lato, quindi, i donatori del gruppo dei democratici iniziano a tirarsi indietro, spaventati che i propri soldi non servano sostanzialmente a nulla, dall’altro anche gli stessi democratici iniziano ad annunciare semi-pubblicamente i loro dubbi. Tra i primi l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama e l’ex speaker della Camera, Nancy Pelosi. Due personaggi super influenti che hanno dimostrato che l’impero Biden potrebbe crollare da un momento all’altro.

La preoccupazione, ovviamente, ricade sull’età del presidente, che avrebbe 85 anni alla fine del mandato. Biden, però, si ritiene “l’unico qualificato per fare il presidente e per sconfiggere una seconda volta Donald Trump“. Il problema è comprendere se anche gli altri ne siano convinti. Il gruppo di super finanziatori “Future Forward” ha dichiarato di aver già investito ben 250 milioni di dollari in pubblicità televisive e online che cominceranno ad essere trasmesse il mese prossimo, eppure non sembra più convinto di voler continuare a sostenere la campagna di Joe Biden.

In questo momento, però, non è chiaro chi possa essere il sostituto di Joe Biden. La sua vice Kamala Harris? L’amatissima Michelle Obama? O qualche altro democratico che continua ad attendere l’ennesima caduta di Biden per poter dare inizio alla sua ascesa? A quattro mesi dalle elezioni, il cambio di candidato potrebbe dare una svolta alla campagna elettorale, ma resta da capire fino a dove vorranno spingersi i democratici.

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