A poco più di un mese dal risultato ben oltre le aspettative ottenuto alle elezioni europee, il generale Roberto Vannacci si trova ora ad incarnare le vesti di vicepresidente del gruppo dei Patrioti, fondato il 30 giugno scorso dal premier ungherese Viktor Orban. Un ruolo che il candidato indipendente della Lega apprezza e con cui ritiene di poter compiere grandi gesta, tutte sempre finalizzate al miglioramento della qualità della vita dei suoi concittadini e dei cittadini europei.
“Generale, lei incarna l’ultimo barlume di speranza“, queste le parole che secondo Vannacci la gente comune gli rivolgerebbe, nelle volte in cui lo incontrano in strada o in qualche località specifica. Parole che spronano il generale a raggiungere i suoi obiettivi e a portare a casa vittorie e risultati di grande spessore. Vannacci lo conferma anche in un’intervista al Messaggero, in cui cerca di chiarire quali saranno le prerogative del gruppo dei Patrioti e quale sarà il suo apporto in Europa, così come in Italia.
Parlando proprio del gruppo dei Patrioti, Vannacci ha sostenuto che si tratta di “una compagine compatta di rappresentanti provenienti da dodici Paesi europei che si battono perla libertà di essere europei, per l’identità dei loro Paesi“, cercando di contrastare i tentativi della comunità europea di minimizzare “le peculiarità e le sovranità di ogni stato per fari rientrare tutti in uno stesso contenitore europeo“. Poco dopo, però, Vannacci aggiunge un altro tassello alla sua descrizione, rivendicando che i Patroiti sono una compagine che tenterà di migliorare l’Europa per cercare di far sentire “tutti in Europa dei cittadini europei“.
Vannacci: “Nessuno nei Patrioti sosterrà Von der Leyen“
Cercando di entrare sempre più nel merito della questione, Vannacci ha dichiarato che gli eurodeputati che hanno aderito al gruppo dei Patrioti non sosterranno Ursula Von der Leyen, perché l’intento del gruppo è quello di “cambiare questa Europa a trazione di sinistra“, restando sempre un partito che “non cambia faccia o atteggiamento a seconda dell’occasione e solo per sedersi sul carro dei vincitori, che non si professa identitario e tradizionalista per poi andare a sostenere la presidenza Von der Leyen“.
Un tentativo, quindi, si smarcarsi dalla politica europea ormai consolidata da decenni, nell’ottica di costruire un’Unione che si basi sul “modello Italia“, come previsto da Meloni: le destra al governo e le sinistre all’opposizione. Un piano piuttosto ambizioso, dalla riuscita non certa. Vannacci però sembra speranzoso, come lo era durante la campagna elettorale per le europee, e non lo preoccupano neanche i recenti risultati delle elezioni in Francia, che hanno visto perdere il partito di Jordan Bardella, attuale presidente del gruppo dei Patrioti.
“Questa alleanza del disonore tra Melanchon e Macron non costituirà altro che l’anticamera per una vittoria del Front National alle prossime presidenziali” ha infatti sostenuto Vannacci, per poi chiarire che anche in Italia la situazione è stabile e favorevole al governo Meloni. “In Italia non vi è alcuno stop alle destre, anzi – ha dichiarato il generale – I risultati alle ultime europee consolidano la compagine di governo che acquista supporto e condivisione“. Vannacci ha quindi concluso affondando contro le opposizioni: “Il campo largo a sinistra lo vedo lontano, almeno fino a quando i temi del Pd continueranno a essere ‘ignorare Vannacci’, il Gay Pride e il Festival dell’Unità“.
Vannacci: “Ci attendono sfide importanti nel prossimo futuro”
Il generale candidato con la Lega è pronto ad affrontare il nuovo percorso che lo attende. Un cambio di rotta che a sua volta sembra necessario per permettere all’Europa stessa di intraprendere un percorso diverso. Vannacci, però, crede che il suo apporto alla politica europea possa essere in qualche modo utile anche alla politica italiana e soprattutto alla Lega di Matteo Salvini. “Prevedo grandi margini di crescita” ha sostenuto l’eurodeputato, sottolineando di essere pronto ad “andare avanti con determinazione e pragmatismo“.
Vannacci ha quindi ricordato come nei prossimi mesi dovranno essere affrontate “sfide importanti“, a partire dall’insediamento a Strasburgo che avverrà la prossima settimana. Vannacci però è pronto a cimentarsi nel ruolo e ad affrontare le difficoltà una alla volta, perché, come ha dichiarato lui stesso: “C’è solo un modo per mangiare un elefante, ovvero un boccone alla volta“.
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