Autonomia, Fontana contro le opposizioni: “Anomalo chiedere referendum su Costituzione”

Sinceramente loro avevano approvato delle cose molto più spicce, sbrigative" ha aggiunto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, presente a Palazzo Lombardia, a margine di un incontro con il Presidente del Gran Consiglio della Repubblica e del Ticino, Michele Guerra

Redazione
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La possibilità di un referendum per abrogare la legge sull’autonomia differenziata continua a far discutere. Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, presente a Palazzo Lombardia, a margine di un incontro con il Presidente del Gran Consiglio della Repubblica e del Ticino, Michele Guerra, ha affermato: “Non c’è bisogno di mandare una lettera al governo per quanto riguarda le materie che la Lombardia chiederà di gestire con l’autonomia e questo perché la lettera che conta è quella che mandò a suo tempo il presidente Roberto Maroni. Lì è iniziato il percorso“. Di fatto, per Fontana la legge di Calderoli salvaguarda tutti i passi che sono stati fatti fino ad oggi.

Autonomia: le parole di Fontana

A suo tempo Maroni fece una richiesta in cui chiedeva tutte e 23 le materie, oggi ovviamente dovremo ridurle. Ci incontreremo nei prossimi giorni e stabiliremo ma è inutile fare ulteriori richieste perché tutte le attività svolte, tutte le interlocuzioni che ho avuto a suo tempo con i vari ministri che si sono succeduti, sono assolutamente valide ancora e oggetto della prosecuzione di questa trattativa“, ha poi sottolineato Fontana. Il governatore della Lombardia ha le idee chiare: un possibile referendum abrogativo non intaccherà sulla legge Calderoli.

Per il presidente è anomalo chiedere un referendum sulla Costituzione. “Se arriveranno questi punti vedremo cosa si potrà fare e poi la legge Calderoli è soltanto una legge procedurale che ha aggiunto passaggi davanti al Parlamento per salvaguardare la figura e il ruolo del Parlamento. Sinceramente loro avevano approvato delle cose molto più spicce, sbrigative, perché l’accordo Bressa-Bonaccini prevedeva un solo passaggio in Parlamento, non parlava dei Lep, per cui dovrebbero dirci grazie perché abbiamo migliorato il lavoro che avevano malfatto“, ha poi concluso.

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