Francia, svolta a sinistra: Mélenchon rivendica la vittoria: “Pronti a governare”

Contrariamente ai pronostici, Emmanuel Macron e la sua maggioranza uscente non crollano, ma si piazzano al secondo posto, superando di gran lunga Le Pen, la grande sconfitta della serata

Redazione
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Sorpresa in Francia: la sinistra trionfa, ribaltando le aspettative e lasciando Marine Le Pen al terzo posto. Il leader di La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, rivendica la vittoria e chiede a Macron di riconoscere la sconfitta: “Siamo pronti a governare, Macron deve chiamare il Nuovo Fronte Popolare”. Contrariamente alle previsioni, Emmanuel Macron e la sua maggioranza uscente non crollano, ma si piazzano al secondo posto, superando l’estrema destra del Rassemblement National di Le Pen, la grande sconfitta della serata. Marine Le Pen, visibilmente delusa, ha dichiarato: “La nostra vittoria è soltanto rinviata. Abbiamo raddoppiato il numero di deputati, la marea continua a salire”.

Francia elezioni
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Affluenza record del 67%

La sinistra, pur celebrando la vittoria, non ha ottenuto la maggioranza assoluta, mancando circa 90 seggi per raggiungerla. Macron, dalla sua parte, ha difeso la decisione di sciogliere l’Assemblée Nationale, sottolineando l’affluenza record del 67%: “I francesi dovevano esprimersi”. Tuttavia, l’Eliseo invita alla prudenza, poiché i risultati non garantiscono la possibilità di creare una “coalizione coerente“. Il Nuovo Fronte Popolare ottiene tra i 187 e i 199 seggi, lontano dalla maggioranza assoluta di 289. Il blocco macroniano, con 161-169 seggi, esclude qualsiasi alleanza con Mélenchon e i suoi sostenitori. “La domanda è se una coalizione coerente sia possibile“, dichiara l’Eliseo. Macron attende la strutturazione della nuova Assemblea per prendere le decisioni necessarie.

Attal, i 3 rischi evitati

Gabriel Attal, premier uscente, ha annunciato le sue dimissioni per domani, proponendo di rimanere in carica per gli affari correnti. Attal ha rivendicato di aver evitato tre rischi: una maggioranza assoluta della sinistra radicale, una dominata dall’estrema destra e la scomparsa del movimento centrista. Le ipotesi attuali puntano a un governo di unione nazionale orientato verso il centro, con i riformisti della gauche e i Republicains, che hanno ottenuto un buon risultato con oltre 60 seggi. Nel frattempo, i leader de La France Insoumise proclamano l’aumento del salario minimo e la pensione a 60 anni, chiedendo un candidato comune della sinistra per Matignon.

Raphaël Glucksmann del Partito Socialista insiste sulla necessità di dialogo: “Dobbiamo comportarci da adulti. Il cuore del potere è ora nell’Assemblée Nationale, è necessario un cambiamento di cultura politica”. Mentre la sinistra festeggia a Place de la République, Jordan Bardella del Rassemblement National denuncia le “alleanze contro natura” tra macroniani e sinistra, che avrebbero causato la sconfitta del suo partito. Bardella riconosce comunque il risultato storico del RN, con un numero significativo di deputati, ma il partito resta lontano dal governare la Francia.

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