Nordio alza il tiro: “I sindaci brinderanno dopo stop all’abuso d’ufficio”

Secondo il ministro della Giustizia, il ddl potrebbe essere firmato già il prossimo 10 luglio, senza procedure d'infrazione né recriminazioni da parte dell'Unione europea

Redazione
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Il disegno di legge sull’abuso d’ufficio potrebbe ottenere il via liberà già il prossimo 10 luglio, data da tenere sotto controllo secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ormai da mesi continua a lottare per l’approvazione della sua proposta. “Penso che la grandissima parte degli amministratori, che magari hanno votato contro l’abolizione in ossequio a un ordine di scuderia, siano contenti e magari quando sarà approvata questa riforma, apriranno una bottiglia di spumante” avrebbe dichiarato Carlo Nordio durante una cena informale al Forum in masseria organizzato a Manduria da Bruno Vespa.

La lotta contro “la paura della firma“, dunque, continua senza freni. Nordio è convinto che con questo ddl sarà possibile finalmente velocizzare i processi giudiziari, snellendo le materie da prendere in considerazione e dando un po’ di respiro ai giudici. Allo stesso tempo, anche coloro che in prima persona erano interessati dalla possibilità di essere accusati di “abuso d’ufficio” potranno tirare un respiro di sollievo. Il Guardasigilli, durante la cena, non ha evitato di attaccare le opposizioni, in particolare coloro che sin da subito hanno cercato di frenare il disegno di legge, tirando in ballo le disposizioni europee sulla materia.

Sono stato a Strasburgo e a Lussemburgo 20 giorni fa e ho convenuto con l’Europa che la direttiva europea, e lo dico in inglese ‘The States may’, implica una facoltà per gli Stati di introdurre questo reato” avrebbe ribadito Nordio, sottolineando dunque che la legislazione dell’Ue prevede che uno Stato possa prendere in considerazione l’introduzione del reato di abuso d’ufficio, ma allo stesso tempo non è obbligato a farlo. Per cui l’Italia sarebbe libera di abolirlo, senza dover andare incontro a problematiche.

Nordio: “L’abuso d’ufficio è un reato evanescente che serve solo a intimidire

Carlo Nordio ha spiegato che la necessità di eliminare dal Codice penale il reato di abuso d’ufficio nasce da differenti e molteplici fattori. Innanzitutto l’esiguità delle condanne, che “si contano sulle dita di una mano” rispetto al numero ingente di procedure aperte, circa cinquemila l’anno. Poi, c’è da comprendere il motivo che porta un sindaco o un amministratore ad essere accusato di questo specifico reato. Ciò che Nordio crede e soprattutto teme è che l’abuso d’ufficio venga utilizzato come un’arma intimidatoria, per impedire al diretto interessato di svolgere i propri compiti.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio. abuso d'ufficio
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio. abuso d’ufficio

Siamo in presenza di un reato evanescente che serve soltanto a intimidire i pubblici amministratori” avrebbe infatti dichiarato il ministro della Giustizia, sostenendo che come conseguenza “la carriera politica e la vita stessa dell’imputato sono travolte, con danni irreparabili alla reputazione“. Uno strumento, dunque, che dal punto di vista del Guardasigilli crea più problemi di quanti ne risolve. Ad aggravare la questione, poi, vi sarebbe il fattore dell’avviso di garanzia. Questo, insieme alla denuncia di abuso d’ufficio, diventerebbe “uno strumento politico di neutralizzazione dell’avversario che non riesce a eliminare attraverso l’ordinaria competizione elettorale“.

Nordio ha deciso di commentare anche lo sfruttamento di questo specifico strumento, che il ministro ha dichiarato essersi trasformato “in una condanna anticipata sia a livello mediatico sia a livello politico“. Secondo il Guardasigilli, infatti, alcune forze, “forse un po’ tutte” hanno deciso di strumentalizzare l’avviso di garanzia per utilizzarlo come una sorta di arma, in grado di “estromettere dalla vita politica gli avversari che non riescono a battere“.

Il disegno di legge sull’abuso d’ufficio, dunque, si prefigge anche di cambiare la norma, “nel senso che tutto questo resterà segreto, non sarà reso noto. Il che non significa imbavagliare la stampa, significa semplicemente tenere segreto un atto istruttorio che già dovrebbe essere tale, come previsto dall’articolo 114 del codice di procedura penale“.

Nordio: “La procedura di infrazione voluta dalle opposizioni alla fine non c’è stata

Durante la cena informale svolta al Forum in masseria, Nordio ha deciso di sfruttare il momento per fare chiarezza su alcune delle accuse rivolte al disegno di legge sull’abuso d’ufficio. Il ministro della Giustizia ha dichiarato che tutte le proteste del centrosinistra si sono tradotte in un nulla di fatto, poiché la procedura di infrazione che era stata annunciata, alla fine non è mai stata avviata. Inoltre, le preoccupazioni riguardanti la reazione di Bruxelles si sono rivelate infruttuose, poiché dall’Ue non è giunta alcun tipo di raccomandazione.

Il Movimento 5 Stelle e il Pd sono state tra le forze dell’opposizione che da subito hanno dichiarato la loro contrarietà alla riforma. Il pericolo maggiore, dal loro punto di vista, è che con l’abolizione dell’abuso di ufficio si renda più semplice anche pratica l’abuso di potere e della corruzione. Una possibilità che però secondo Nordio non è concreta, perché “In Italia abbiamo un arsenale normativo penale di ben 17 articoli contro la corruzione. Abbiamo un’autorità, l’Anac, che si occupa in termini preventivi. Abbiamo una giurisdizione amministrativa che annulla gli atti amministrativi quando sono viziati, e abbiamo un’autorità civile che consente il risarcimento del danno delle persone che lo hanno subito“.

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