Calenda: “Il referendum abrogativo sull’autonomia è un suicidio”

Azione di Carlo Calenda è l'unico partito dell'opposizione che non parteciperà alla promozione del referendum contro l'autonomia

Redazione
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Carlo Calenda, il leader di Azione, recentemente ha rilasciato alcune interviste al Quotidiano Nazionale e a SkyTg24, in cui affronta tematiche di attualità. L’ex volto del Terzo Polo ha ovviamente rilasciato dichiarazioni riguardanti il referendum contro l’autonomia, voluto dalle opposizioni così come da Italia Viva di Matteo Renzi, per poi affrontare anche le vicissitudini internazionali, in particolare analizzando la situazione in Europa. Non sono mancati poi commenti sulla polarizzazione che si sta costruendo nel nostro Paese intorno alle figure di Elly Schlein e Giorgia Meloni.

Carlo Calenda
Carlo Calenda

Calenda, il referendum contro l’autonomia differenziata

Il leader di Azione è certo che qualsiasi sia il risultato del referendum, ne uscirà una situazione instabile nel Paese. Calenda pensa che il referendum sia un suicidio, poiché per vincere servono 13 milioni di voti in più rispetto a quelli presi alle elezioni da chi lo propone. Dichiara che “siamo alle solite: Landini lancia la palla e Schlein non può chiamarsi fuori dalla contesa per l’egemonia a sinistra cui concorre anche Conte. Poi si aggiungono tutti, da Renzi a Rifondazione, per uno spettacolo a favore di telecamere che finirà per sancire l’autonomia se non passa il referendum”.

Azione è l’unica forza d’opposizione a non partecipare alla mobilitazione per la raccolta delle firme. Il leader del partito dice che sicuramente voteranno contro l’autonomia se il referendum si dovesse fare, ma è una battaglia in cui crede che saranno sconfitti. “Ma perché non possiamo fare opposizione di merito, spiegando che l’autonomia non c’è perché non ci sono i Lep? L’ho detto a Schelin un milione di volte, ci sono tre problemi: salari, sanità e scuola su cui siamo fondamentalmente d’accordo, lavoriamo su questo” ha dichiarato.

Calenda dice che quel fronte è formato da persone talmente diverse che non potranno mai mettersi d’accordo su un pensiero comune, “non è che al niente della destra possiamo opporre il niente di sinistra: questa polarizzazione allontana solo le persone”. Sottolinea come per la prima volta gli elettori del centro, professionisti e ceti medi non si sono presentati alle urne. Quindi è necessario rafforzare quella parte, in cui oggi c’è solo Azione, che può definirsi un’alternativa. Riguardo all’ipotesi di una nuova Margherita dice che Renzi probabilmente non ne farà di nessun tipo.

Calenda riguardo alle crisi in Europa e nel governo italiano

Il leader di Azione parla anche della crisi europea e italiana, dicendo che stiamo vivendo una situazione senza precedenti in questi ultimi 75 anni, perché c’è uno scontro che caratterizza non solo il nostro Paese, ma pure gli Stati Uniti e che rischia di rovinare tutto, di far saltare in aria l’Europa. Prosegue dicendo che con “Orban che va a Mosca per conto suo, con il gruppo orbaniano che minaccia la solidarietà europea… Stiamo vedendo cose inaudite. E la cosa sconcertante, triste e irresponsabile è che ci tiriamo le pietre sulle macerie di un Paese distrutto e un continente in difficoltà”.

Riguardo alla crisi italiana spinge la presidente Meloni e la segretaria del Pd Schlein a cessare il continuo conflitto che si verifica tra loro, perché “nel Paese sta saltando tutto, possiamo evitare un conflitto perenne e confrontarci sul merito dei problemi per risolverli?”. Inoltre sostiene che Salvini vuole superare Meloni, decisione che farà indebolire il governo.

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