Il vulcano Etna, uno dei più attivi al mondo, ha affrontato questa notte un nuovo parossismo, dove il cratere Voragine ha fatto registrare un incremento dell’attività stromboliana. Questa è ripresa ieri pomeriggio e si è intensificata fino a diventare una fontana di lava e a emettere una nube di cenere alta 5 chilometri che si dirige verso Est-Sud-Est e oscura il cielo della zona. L’attività del vulcano era ripresa tra la fine di giugno e l’inizio di luglio.
I parossismi in corso sono monitorati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania. Il tremore vulcanico presenta livelli ancora molto alti, ma l’andamento è per ora in diminuzione.
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La ripercussione dell’attività vulcanica nelle abitazioni del versante jonico dell’Etna registrano tremolii di porte e finestre. La popolazione è sempre più impaurita. La causa della nuova attività è la ripresa del parossismo sul vulcano. I vulcanologi dichiarano che si tratta di fenomeni normali per l’Etna, ma la popolazione circostante è sempre allerta e stanca di dover pulire ogni cosa che la tefrite sporca di nero. Giarre, Santa Venerina, Milo, Zafferana, Nicolosi, Pedara sono i centri interessati dalla ricaduta di cenere vulcanica.
Etna, cos’è un parossismo vulcanico
Il parossismo è un evento che si verifica all’interno di un’eruzione o di un periodo eruttivo. L’origine del termine è greca e sta a significare un eccitamento. Quindi potrebbe essere considerato come una crisi che si verifica durante un’attività in corso. Un parossismo è la fase di eruzione vulcanica esplosiva più intensa.
Durante un parossismo vengono liberati grandi quantità di lava, gas, cenere e rocce. Il magma viene emesso continuamente e viene accompagnato da forti boati, scosse sismiche e attività fumaroliche.
In particolare sull’Etna, i parossismi avvengono sempre dai crateri sommitali, a più di 3 km. quindi non c’è pericolo di essere troppo vicino alla fonte.
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