Lollobrigida sul caporalato: “Il Pd di Renzi depenalizzò il reato con effetti devastanti”

Immediato l'intervento in Aula di Raffaella Paita (Iv) che ha accusato Lollobrigida di mentire, per poi rivendicare: "L'unico governo che ha reso perseguibile concretamente come reato il caporalato è stato quello di Matteo Renzi nel 2016"

Redazione
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Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è stato incalzato dal Pd durante il Question Time alla Camera sulla morte del bracciante Satnam Singh e sul terribile fenomeno del caporalato, fin troppo ignorato nel nostro Paese. Il ministro ha sottolineato che sin dal suo insediamento, il suo ministero è intervenuto col massimo impegno, in stretta collaborazione con gli altri Ministeri compenti, sulle diverse e complesse questioni legate al tema del lavoro agricolo irregolare e contro ogni forma di sfruttamento” e allo stesso modo il governo Meloni ha operato in questa direzione.

Lollobrigida ha poi voluto sottolineare che la Rete di lavoro agricolo di qualità, istituita presso l’Inps nel lontano 2014, “sulla quale sono emerse numerose esigenze di riforma“, è “uno strumento che si è dimostrato inefficace o, se vogliamo guardare i numeri, fallimentare come testimonia la scarsa adesione delle aziende agricole, che è stata una costante di tutti i 10 anni di attività dei governi che ci hanno preceduto“. Proprio su questo punto, poi, il ministro ha attaccato il Pd.

Proprio il Partito Democratico nel 2016, quando Matteo Renzi era Presidente del Consiglio, operò una sciagurata depenalizzazione del reato di somministrazione illecita di manodopera (con decreto legislativo n. 8 del 2016), i cui effetti devastanti hanno portato solo nei primi due anni, un incremento di questo genere di violazioni del 39%” ha infatti sostenuto Lollobrigida, per poi aggiungere: “È solo grazie al Governo Meloni – che il reato di somministrazione illecita è stato finalmente reintrodotto“.

Paita smentisce Lollobrigida: “Quella del ministro p una bugia grossa come una casa

Raffaella Paita di Italia Viva, partito di cui Matteo Renzi è fondatore, è voluta intervenire al Question Time per rispondere alle accuse del ministro Lollobrigida. Paita ha dichiarato che non avrebbe mai immagino di “sentire il ministro Lollobrigida dire una bugia grossa come una casa” ed ha poi proceduto a spiegare come, dal suo punto di vista, si sono realmente svolti gli eventi.

Raffaella Paita di Italia Viva
Raffaella Paita di Italia Viva

L’unico governo che ha reso perseguibile concretamente come reato il caporalato è stato quello di Matteo Renzi nel 2016. Le pene sono state alzate e sono stati tolti tutti gli appigli che mettevano al riparo gli sfruttatori” ha sostenuto l’esponente di Italia Viva. Paita ha poi concluso il suo intervento, ricordando che in passato anche la stessa Giorgia Meloni aveva attaccato il Pd con la stessa accusa: “La bugia, già detta dalla premier Meloni, è grossa, e ripeterla in questo contesto è veramente deplorevole“.

Pd: “Da Lollobrigida solo parole, ma servono fatti

Annamaria Furlan, esponente del Pd, è intervenuta in Aula per contestare quanto riportato dal ministro dell’Agricoltura. “Non siamo soddisfatte dalla risposta del ministro Lollobrigida alla nostra interrogazione. Di fronte alla tragica morte di Satnam Singh servono chiarezza e interventi strutturali importanti e immediati, non basta qualche impegno per combattere la tragedia del caporalato” ha sottolineato infatti la senatrice del Pd.

I democratici pretendono che vengano approvato le loro proposte in materia, in particolare quelle che prevedono l’introduzione di ispettori per i controlli, e propongono inoltre di informare i cittadini su quali siano le aziende agricole che aderiscono alla rete del lavoro agricolo di qualità e quali no, così che possano scegliere consapevolmente.

Lo sfruttamento in agricoltura è l’effetto della normativa Bossi-Fini e dei decreti flussi che rendono questi lavoratori ricattabili – ha poi tuonato Furlan – Come si può rimediare? Occorre introdurre regole e forse l’obbligatorietà per l’ingresso delle imprese nella rete dell’agricoltura di qualità, produrre indici di congruità per cui le aziende non possano più sottrarsi ai propri doveri, dare protezione ai lavoratori che denunciano. Questi devono avere permesso di soggiorno e assistenza legale“.

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