Nomine Ue, Meloni e Von der Leyen trattano sul ruolo dell’Italia

Fonti europee confermano che i Socialisti, i Liberali e i Popolari avrebbero raggiunto un'intesa, che però andrà votata da tutti e 27 i Paesi membri. Sembrerebbe poi che uno dei negoziatori abbia assicurati a Meloni un ruolo apicale per un nome italiano

Redazione
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Il Consiglio europeo del 27 e 28 giugno si avvicina. Il toto-nomi per la formazione della nuova Commissione europea continua ormai da settimane e finora la quadra non è ancora stata trovata. Il premier Meloni, alla cena informale svoltasi settimana scorsa, ha dichiarato di non avere intenzione di accettare un pacchetto di nomi predefinito. La soluzione sui nomi quindi non è ancora stata trovata, ma oggi i sei negoziatori del gruppo dei popolari, dei socialisti e dei liberali sembrano aver raggiunto un accordo.

I premier Donald Tusk della Polonia e Kyriakos Mitsotakis della Grecia per il Ppe, il premier spagnolo Pedro Sanchez e il cancelliere tedesco Olaf Scholz per i socialisti, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro olandese uscente Mark Rutte per i liberali hanno presentato tre nomi, rispettivamente per la presidenza della Commissione, del Consiglio europeo e come Alto rappresentante degli Affari esteri. Si tratta di Ursula Von der Leyen dei popolari, Antonio Costa per i socialisti e Kaja Kallas per i liberali.

Un’intesa privata che dovrà essere formalizzata al prossimo Consiglio Ue e che dovrà trovare l’adesione di ben 15 Paesi membri, ovvero il 65% della popolazione europea. Per quanto riguarda il presidente dell’Europarlamento, i leader non danno nomi ma piuttosto indicazioni di colore politico: il Partito popolare europeo occuperebbe la prima metà della legislatura – per l’attuale presidente, Roberta Metsola – e lascerebbe la seconda parte ai socialisti. I negoziatori hanno concordato di lasciare in attesa della distribuzione dei secondi mandati delle presidenze del Consiglio europeo e del Parlamento europeo fino all’avvicinarsi della data del loro eventuale rinnovo per tenere conto delle circostanze politiche di quel momento.

Nomine Ue, Von der Leyen tratterà direttamente con Meloni

Sembrerebbe che uno dei sei negoziatori, non è stato specificato quale, a seguito del raggiungimento dell’intesa avrebbe contattato direttamente il premier Giorgia Meloni, per garantirle, come da lei richiesto, un portafoglio importante nella prossima Commissione europea. Uno dei ruoli apicali dell’Ue, quindi, potrebbe essere affidato ad un nome italiano.

Sembrerebbe, inoltre, che l’attuale presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, tratterà direttamente con Giorgia Meloni per quanto riguarda la futura maggioranza dell’Ue. Meloni, in questo caso, non parteciperà alla trattative come presidente del gruppo dei conservatori ma come Presidente del Consiglio italiano, quindi negozierà per decidere quale sarà il portafoglio riservato all’Italia nella prossima Commissione europea.

L’indiscrezione è stata resa nota da diversi media internazionale dopo l’annuncio dell’intesa tra Popolari, Liberali e Socialisti. Domani alle 15 è prevista la discussione sulle Comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del prossimo Consiglio europeo.

Chi non è soddisfatto di quanto è stato deciso è Viktor Orban, primo ministro ungherese, che ha dichiarato: “L’accordo che il Partito popolare europeo ha stretto con la Sinistra e i Liberali va contro tutto ciò su cui si fonda l’Ue. Invece dell’inclusione, si semina la divisione. Gli alti funzionari dell’Ue dovrebbero rappresentare tutti gli Stati membri, non solo la sinistra e i liberali“.

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