Vaticano, monsignor Viganò accusato di scisma: chiede le dimissioni di Papa Francesco

Alcune delle ultime dichiarazioni di Papa Francesco hanno indignato buona parte dell’opinione pubblica, ma sembra che un Nunzio Apostolico della Santa Sede sia andato ben oltre le semplici lamentele, dando il via a un vero e proprio tentativo di scisma a seguito delle molte critiche alla condotta di Bergoglio, oltre che a linee politiche che ben poco avrebbero a che fare con chiesa e religione

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Carlo Maria Viganò, già Nunzio Apostolico del Vaticano negli Stati Uniti, è stato ufficialmente accusato di scisma. La notizia è emersa dopo la sua convocazione presso il Dicastero per la Dottrina della Fede, guidato dal cardinale argentino Victor Manuel Fernandez. Durante l’incontro, sono state presentate a Viganò le prove delle accuse, che includono la continua critica verso Papa Francesco e il rifiuto del Concilio Vaticano II.

Il dispiacere di Parolin

Viganò ha commentato le accuse dichiarando: “Per me è un onore essere accusato”. Ha sottolineato di sentirsi perseguitato per la sua fede e ha invitato i fedeli a pregare per coloro che subiscono persecuzioni religiose. Ha accusato la “chiesa bergogliana” di agire in discontinuità con la tradizione della Chiesa cattolica e i suoi precedenti Papi.

Il processo penale extragiudiziale contro Viganò è stato avviato dal Dicastero per la Dottrina della Fede. Il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha assicurato che l’accusato avrà la possibilità di difendersi, esprimendo però rammarico per la situazione, ricordando il contributo di Viganò come Nunzio apostolico e il suo impegno verso la Santa Sede. “Mi dispiace tantissimo” ha affermato il cardinale, “io l’ho sempre apprezzato come un grande lavoratore molto fedele alla Santa Sede, in un certo senso anche di esempio, quando è stato Nunzio apostolico ha lavorato estremamente bene, cosa sia successo non lo so“.

Papa Francesco
Papa Francesco

Le critiche di Viganò alla base dello scisma

Viganò è noto per le sue critiche a Papa Francesco, inclusa una recente dichiarazione di dicembre 2023 contro il documento “Fiducia Supplicans” riguardante la benedizione delle coppie omosessuali, in cui ha accusato il Papa di essere un “usurpatore” e di circondarsi di “falsi pastori, servi di Satana“. Il monsignore avrebbe anche espresso posizioni contro le vaccinazioni anti-COVID-19 e ha commentato attivamente la politica italiana, suggerendo che il governo di Giorgia Meloni dovrebbe rivedere le proprie politiche filo-atlantiche ed europeiste.

Le accuse contro Viganò si concentrano su dichiarazioni pubbliche che negano la legittimità di Papa Francesco e il Concilio Vaticano II, elementi essenziali per mantenere la comunione con la Chiesa cattolica. Una faccenda che ricorda il caso dell’arcivescovo Marcel Lefebvre negli anni ’70, anch’egli accusato di scisma per aver rifiutato il Vaticano II e citato dallo stesso Viganò, che ha dichiarato che le loro argomentazioni coincidono: “La sua difesa è mia; le sue parole sono mie; e le sue argomentazioni sono mie”.

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