Studenti aggrediti a Colle Oppio: la Digos identifica i responsabili di Casapound

Gioventù Nazionale si è immediatamente dissociata dai fatti esprimendo solidarietà ai ragazzi. "Condanniamo fermamente ogni forma di violenza, la stessa condanna che vorremmo ci fosse anche quando i nostri ragazzi vengono aggrediti, nelle scuole e nelle università", ha dichiarato il Presidente di Gioventù Nazionale Roma, Francesco Todde

Redazione
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Mo gli rubo la bandiera: con questa frase è iniziata la violenta aggressione ai quattro studenti della Rete degli studenti medi e di Sinistra Universitaria Sapienza. Erano le 20.40 quando i ragazzi, con una bandiera rossa della “Rete degli studenti medi“, passando vicino al pub “Cutty Sark”, ritrovo abituale dei militanti di estrema destra CasaPound, sono stati brutalmente aggrediti da quattro persone che si sono impadronite della loro bandiera. Uno degli aggrediti ha filmato con il cellulare gli autori delle violenze mentre picchiavano gli studenti. Uno, in particolare, è stato preso a calci mentre era a terra.

La violenza è avvenuta a Colle Oppio, una zona storicamente frequentata anche dall’estrema destra romana. Le indagini della Digos hanno rapidamente individuato i responsabili dell’attacco: militanti di Casapound. L’unico motivo del pestaggio è stato il diverso orientamento politico. Già domani la Digos presenterà alla Procura una relazione sui responsabili.

Il video è stato consegnato alla polizia e gli investigatori della Digos hanno identificato il gruppo degli aggressori, di cui uno era stato già rintracciato dagli agenti della Questura all’interno del pub. A causa delle violenze subite, i giovani hanno dovuto ricorrere alle cure mediche.

Gioventù Nazionale ha espresso solidarietà ai ragazzi

I ragazzi vittime del pestaggio hanno subito parlato di “aggressione di stampo neofascista” perché a Colle Oppio è attivo “un gruppo di estrema destra che si riunisce e organizza abitualmente attività nella sede che un tempo era del Movimento Sociale Italiano e che ora ha legami con Gioventù Nazionale, oggetto di una recente inchiesta di Fanpage”. Ma Gioventù Nazionale si è immediatamente dissociata dai fatti esprimendo solidarietà ai ragazzi. “Condanniamo fermamente ogni forma di violenza, la stessa condanna che vorremmo ci fosse anche quando i nostri ragazzi vengono aggrediti, nelle scuole e nelle università”, ha dichiarato il Presidente di Gioventù Nazionale Roma, Francesco Todde.

Per gli studenti, però, l’aggressione “è una risposta alle denunce dei sindacati studenteschi contro lo squadrismo e il fascismo” e si rivolgono “alle autorità competenti, nazionali e locali, in particolare al governo” perché “questa aggressione dimostra il tentativo di reprimere il dissenso”.

Solidarietà ai ragazzi anche dal sindaco Gualtieri: Roma non tollera alcuna forma di violenza e se qualcuno pensa di intimidire con lo squadrismo di matrice neofascista, tipico dei deboli e dei vigliacchi, ha capito male”. Anpi e Cgil hanno organizzato per domani una manifestazione per esprimere “forte preoccupazione per il clima che si sta creando nel nostro Paese”.

Dettagli dell’aggressione e le indagini

La drammatica scena di violenza si è svolta in pochi minuti ma ha lasciato un profondo segno tra le vittime e nella comunità locale. Le testimonianze dei ragazzi aggrediti sono agghiaccianti: raccontano di un’imboscata premeditata, in cui gli aggressori li hanno sorpresi all’uscita dal pub. Il gruppo di estrema destra, ben noto alle forze dell’ordine per precedenti episodi di violenza, ha atteso il momento propizio per colpire. La brutalità dell’attacco ha colpito soprattutto per l’accanimento con cui gli aggressori si sono scagliati contro le vittime, mostrando una ferocia che ha lasciato sgomenti anche gli inquirenti.

Le riprese video, fondamentali per l’individuazione dei responsabili, mostrano chiaramente i volti degli aggressori e la dinamica dell’aggressione. Questo materiale, ora nelle mani della polizia, costituisce una prova schiacciante contro i militanti di Casapound. La rapidità con cui la Digos è riuscita a identificare i colpevoli è stata possibile grazie alla collaborazione delle vittime e alla prontezza degli investigatori nel raccogliere le testimonianze e analizzare i filmati.

Reazioni e condanne

La reazione della società civile e delle istituzioni non si è fatta attendere. Numerose sono state le dichiarazioni di solidarietà nei confronti delle vittime e le condanne verso gli aggressori. Il sindaco Gualtieri ha espresso con forza il suo sdegno, sottolineando come episodi di tale violenza siano inaccettabili in una città come Roma, che deve essere un simbolo di tolleranza e rispetto delle diversità. Le parole del sindaco riflettono un sentimento diffuso tra i cittadini, che vedono in questi atti un pericoloso ritorno a pratiche violente del passato.

Anche le organizzazioni sindacali e le associazioni studentesche hanno preso posizione. La Rete degli studenti medi e Sinistra Universitaria Sapienza hanno organizzato un presidio per manifestare contro la violenza politica e chiedere maggiore protezione per chi esprime idee diverse. La manifestazione, che si terrà domani, vedrà la partecipazione di numerosi esponenti della società civile, decisi a mostrare che la città non si piega davanti alla violenza e all’intimidazione.

Il clima di tensione politica che si respira in questi giorni ha portato anche la CGIL e l’ANPI a esprimere forte preoccupazione. Le due organizzazioni hanno convocato una conferenza stampa per denunciare l’escalation di violenza e richiedere un intervento deciso da parte delle autorità per garantire la sicurezza di tutti i cittadini. La loro presa di posizione è un chiaro segnale che la società non intende restare in silenzio di fronte a questi episodi e che la lotta contro ogni forma di squadrismo deve essere portata avanti con determinazione.

Prossimi Passi

Le indagini della Digos proseguono senza sosta, con l’obiettivo di assicurare alla giustizia tutti i responsabili. La Procura, dal canto suo, ha già annunciato che tratterà il caso con la massima priorità, vista la gravità dei fatti. Le autorità locali hanno promesso un aumento delle misure di sicurezza nelle zone più a rischio e una maggiore presenza delle forze dell’ordine per prevenire ulteriori episodi di violenza.

In questo contesto, la società civile è chiamata a reagire con fermezza, promuovendo il dialogo e la tolleranza, e rifiutando ogni forma di violenza. Le scuole e le università, in particolare, devono diventare luoghi sicuri dove i giovani possano esprimere liberamente le loro idee senza temere ritorsioni. La risposta collettiva a questi atti di violenza deve essere forte e chiara: Roma non tollera la violenza politica e difende con forza i valori della democrazia e della convivenza civile.

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