Il Cristo di Dalí a Roma fino al 23 giugno 2024

Il 13 maggio 2024 è stata inaugurata, presso la chiesa di San Marcello al Corso a Roma, la mostra “Il Cristo di Dalí”, terza esposizione della rassegna artistica “Cieli aperti”, realizzata in attesa del Giubileo 2025.

Caterina Sabusco
3 Min di lettura

Per la prima volta vengono esposti insieme il celebre dipinto Cristo di San Giovanni della Croce di Salvador Dalí, ed il disegno-reliquia del Cristo crocifisso da cui ha tratto ispirazione: uno schizzo d’inchiostro realizzato su carta da San Giovanni della Croce, dopo una rivelazione mistica, e conservato nel Monasterio de la Encarnaciòn ad Ávila.

Il dipinto dell’eccentrico maestro catalano, protagonista del Surrealismo, arriva dal Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow ed è stato realizzato nel 1951, nel periodo del secondo dopoguerra, in cui Dalí si è riavvicinato, non senza tormento, al Cattolicesimo credendo che solo in Cristo è dato all’uomo-naufrago un porto di salvezza.

Entrando negli spazi della chiesa di San Marcello al Corso colpisce immediatamente il dipinto ad olio per la sua incredibile bellezza. Lo stesso artista ha affermato che “È un Cristo bello come il Dio che Egli è”, che non rassomiglia agli altri, pur mantenendo la sua classicità. Il punto di vista è unico: dall’alto verso il basso, sull’asse verticale della croce, prospettiva che ci porta ad osservare Gesù Cristo con gli occhi del Padre Eterno, punto di osservazione ravvisabile anche nel disegno di San Giovanni della Croce.

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La luce risplende nelle tenebre, che simbolicamente evocano le tenebre che hanno avvolto Gerusalemme durante la morte di Cristo ed il buio originario della Creazione del mondo, ed è la luce del Padre che illumina il Figlio. Il corpo in perfetto equilibrio, immerso in un nero pieno, non presenta i simboli della passione secondo l’iconografia religiosa tradizionale. È un corpo senza ferite, senza corona di spine, è un corpo perfetto che aderisce al legno della croce in assenza dei chiodi, è il corpo di Gesù Cristo che si offre liberamente come scelta d’amore.

Inconfondibile, nel dipinto, è il paesaggio di Port Lligat, in basso, che rappresenta il mondo intero, le rocce suggestive di Cap de Creus e le acque che insieme al cielo, hanno una tonalità di blu talmente intensa da contrastare il buio della parte superiore dell’opera. Il mare è quello di Galilea dove Gesù ha chiamato i primi apostoli, rintracciati nelle due barche ormeggiate. In lontananza un’isola disegna nelle sue frastagliate creste il profilo di Dalí, che contempla Gesù Cristo.

Il meraviglioso dipinto di Dalí ha un forte potere simbolico, religioso e comunicativo e si potrà ammirare, insieme al disegno-reliquia, fino al 23 giugno 2024.

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