Berlinguer, il ricordo della figlia Bianca: “Ha incarnato un’idea della politica che non c’è più”

"Papà è stato per quindici anni il leader del Partito comunista italiano, ma ha sempre pensato che il destino dell’Italia dovesse venire prima dell’interesse del partito" ha ricordato Bianca Berlinguer in occasione del 40esimo anniversario dalla morte di suo padre

Redazione
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A 40 anni dalla morte di Enrico Berlinguer, segretario generale del PCI per oltre 12 anni, la politica si stringe intorno al ricordo di un uomo che è entrato nella storia della Repubblica italiana e del Partito comunista. L’uomo del compromesso storico con la Democrazia cristiana, figura centrale di quegli anni, ancora oggi viene ricordato come una delle figure che più di altri ha plasmato la vita politica del nostro Paese. Uomo tutto Pci e famiglia” come lo ha ricordato al figlia Bianca, 40 anni fa è deceduto a causa di un ictus che lo ha colpito il 7 giugno 1984 durante un comizio a Padova.

Il presidente della repubblica Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della morte, ha voluto ricordare la figura del segretario del Pci, definito una “personalità politica stimata e popolare, capace di scelte coraggiose, che hanno rafforzato le basi della Repubblica e consolidato la crescita democratica del Paese“. Un breve messaggio rilasciato dal Quirinale, in cui Mattarella ripercorre alcune delle tappe fondamentali del percorso politico del segretario.

Un ricordo più privato e meno politico quello della figlia Bianca che, al Quotidiano nazionale, ha rilasciato un’intervista intima e affettuosa in cui ha decritto non solo il Berlinguer politico, ma anche il Berlinguer padre e marito, amante delle vacanze a Stintino, suo Paese di origine, e delle domeniche trascorse con i figli, tra luna park e scampagnate.

Mattarella: “Il suo contributo ha concorso al cammino di integrazione europea che l’Italia è stata capace di percorrere

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il Presidente della Repubblica in un messaggio pubblicato dal Quirinale ha dichiarato: “Berlinguer è stato leader del movimento comunista italiano in un decennio particolarmente difficile che lo vide impegnato a difendere la Costituzione e la vita democratica da attacchi eversivi e dagli assalti del terrorismo. L’assillo della pace e della cooperazione internazionale lo condusse a proporre percorsi e scelte sempre più autonomi, nell’interesse del popolo. Il suo contributo, ideale e culturale, ha concorso ad associare i lavoratori che si riconoscevano nel PCI a quel cammino di integrazione europea che l’Italia è stata capace di percorrere da protagonista”

Bianca Berlinguer: “Mio padre ha vissuto e lottato per cambiare la società

Bianca Berlinguer in un’intervista al Quotidiano nazionale ha ripercorso la sua infanzia, raccontando di come suo padre fosse effettivamente un uomo molto impegnato ma allo stesso tempo trovasse sempre tempo da dedicare alla sua famiglia. Ha raccontato di come la carriera di suo padre in qualche modo fosse sempre presente, magari nelle battute dei professori e dei genitori degli amici, ma di come questa fosse sempre stata parte liminare della vita della famiglia Berlinguer.

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Bianca Berlinguer

La stagione degli attentati è stato un momento complesso, difficile da comprendere ed ovviamente spaventoso. Dopo il rapimento di Aldo Moro, Enrico Berlinguer si rivolse alla sua famiglia dichiarando che, nel caso in cui fosse stato rapito anche lui, “non avrebbe voluto nessun tipo di negoziazione, neanche se a chiederlo fosse stato lui stesso nelle mani dei terroristi“.

Parlando poi specificamente del ruolo ricoperto da suo padre, Bianca Berlinguer ha dichiarato: “Papà è stato per quindici anni il leader del Partito comunista italiano, ma ha sempre pensato che il destino dell’Italia dovesse venire prima dell’interesse del partito“. La figlia di Enrico Berlinguer ha poi aggiunto: “Credo che abbia incarnato un’idea della politica che non c’è più e di cui si avverte nostalgia. E’ il riconoscimento per aver creduto in quello che faceva, per aver lavorato, combattuto, vissuto ed essere morto per perseguire un progetto di cambiamento della società in cui si è totalmente identificato“.

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