Europee, l’Italia si spacca in due: a Nord cresce FdI e al Sud spopola il Pd

Caratterizzate da un forte astensionismo, le elezioni sono giunte al termine, mostrando il riaffermarsi delle due forze politiche principali: Pd e FdI

Redazione
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Le elezioni europee sono finalmente passate. Dopo mesi di attesa l’Italia è tornata alle urne, anche se in percentuali minori rispetto a ciò che ci si sarebbe aspettati. Grande vincitrice di questa tornata elettorale è stato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Con i 28,8% dei consensi il suo FdI è il partito con più consensi d’Italia. Non tutto è oro quello che luccica, perché mentre FdI si conferma partito trainante del governo, il Pd di Elly Schlein si avvicina sempre più inesorabilmente.

L’Italia che si è presentata alle elezioni dello scorso weekend si è espressa infatti soprattutto sui due poli principali: la maggioranza ha votato Fratelli d’Italia e il Partito democratico. Il partito di Meloni cresce ovunque, soprattutto al Centro e al Nord. La Lega invece si vede ridurre le percentuali nelle regioni settentrionali, mentre cresce al Sud e alle Isole. Il PD spopola soprattutto al Sud, mentre il Movimento 5 Stelle perde consensi nel meridione e nelle Isole. Forza Italia ha successo soprattutto in Sicilia.

Giorgia Meloni ed Elly Schlein
Giorgia Meloni ed Elly Schlein

Fondamentali per queste elezioni sono stati i candidati in persona. In un contesto di forte astensionismo sono state trainanti le figure di Giorgia Meloni, di Ilaria Salis e di Antonio Decaro, sindaco uscente di Bari. Gli unici partiti che hanno il saldo in attivo sui voti sono Alleanza Verdi e Sinistra con circa 544 mila voti in più e il Pd con 256mila.

Neanche Fratelli d’Italia, che si è riconfermato primo partito, ha i voti in crescita: infatti rispetto al 2022 perde 500 mila voti in termini assoluti. Il partito che ha perso più consenso rispetto al 2022 è stato il M5S, dove il 31% di coloro che lo hanno supportato due anni fa domenica non ha votato, mentre il 9% ha scelto il Pd.

Dall’Istituto Cattaneo fanno sapere inoltre che in queste elezioni c’è stata “una quota superiore a quelle normalmente registrate in passato di flussi incrociati e di apporti provenienti da diversi affluenti. Con maggiore regolarità troviamo flussi da Forza Italia e Lega verso Fratelli d’Italia, così come dal M5S e Alleanza Verdi Sinistra verso il Pd”. Gli analisti dell’Istituto credono anche che chi in passato aveva votato M5S, il partito più in perdita, quest’anno non abbia votato.

Europee, italiani all’estero e gli studenti fuorisede

Per quanto riguarda il voto degli italiani all’estero, solo il 7% degli aventi diritto ha votato e ci sono state anche molte schede nulle, bianche e contestate. In genere i nostri connazionali espatriati hanno preferito il P e FdI e hanno votato soprattutto coloro che si trovano in Lettonia, mentre in Croazia solo il 3% si è presentato alle urne.

Per la prima volta anche gli studenti fuorisede hanno potuto esprimere il loro voto nella città che li ospita e i risultati non hanno rispecchiato quelli nazionali: l’affluenza è stata dell’80,9% e il partito più votato è stato Avs.

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