Gaza, Hamas chiede modifiche alla risoluzione Usa sul cessate il fuoco: per Israele è un rifiuto

"Hamas afferma di volere una tregua e questo accordo è un'opportunità per dimostrare che fa sul serio" ha dichiarato il presidente Joe Biden a seguito dell'approvazione della risoluzione da parte dell'Onu. Ieri l'organizzazione palestinese ha accettato la risoluzione, proponendo però alcune modifiche che prevedrebbero l'immediata cessazione del conflitto

Redazione
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Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione in tre fasi presentata a fine maggio dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden per la cessazione delle ostilità tra Israele e Palestina. Una svolta importante a seguito di otto mesi di guerra, che potrebbe finalmente rappresentare una speranza reale per il cessate il fuoco duraturo. La risoluzione è stata approvata con 14 voti favorevoli e l’astensione della Russia: per essere approvata dal Consiglio, una risoluzione richiede almeno nove voti favorevoli e nessun veto.

Il testo approvato dall’Onu si divide in tre fasi: un iniziale scambio di ostaggi – anziani, malati, donne e bambini – seguito da un cessate il fuoco di sei settimane che potrebbe poi tradursi nella cessazione definitiva delle ostilità e il rilascio di tutti gli ostaggi; la terza e ultima fase prevedrebbe l’avvio di uno sforzo importante di ricostruzione, per permettere alla Palestina di tornare finalmente a vivere.

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Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice Usa all’Onu

L’ambasciatrice statunitense all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, a seguito dell’approvazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha dichiarato: “Oggi abbiamo mandato un messaggio chiaro ad Hamas. Accettate questo accordo sul cessate il fuoco che Israele ha già accettato, e i combattimenti potrebbero fermarsi oggi. Oggi abbiamo votato per la pace“. Gli Usa con questo accorso di assumono la responsabilità di assicurare che Israele rispetti i suoi obblighi, nel caso in cui Hamas a sua volta accetti l’accordo.

Hamas ha accettato la risoluzione proponendo però alcune modifiche

Nella tarda serata di ieri il gruppo palestinese di Hamas ha presentato la sua risposta alla risoluzione statunitense. Hamas ha chiesto la “fine totale” dei combattimenti a Gaza, aggiungendo che “la risposta dà priorità agli interessi del nostro popolo palestinese e sottolinea la necessità di fermare completamente l’aggressione in corso a Gaza“.

Il portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha dichiarato che i funzionari americani stanno “valutando” le richieste presentate dal gruppo, mentre un funzionario israeliano in forma anonima ha sottolineato che i cambiamenti presentati da Hamas “hanno cambiato tutti i parametri principali e più significativi” e sarebbe quindi considerabile come un rifiuto alla risoluzione. Le modifiche rivedrebbero la tempistica della tregua permanente e il ritiro delle truppe israeliane da Gaza sia da Rafah che dalla Philadelphia Route.

Nel frattempo l’offensiva israeliana prosegue. Hezbollah ha annunciato la morte di un suo alto comandante in un presunto attacco aereo israeliano nel sud del Libano. Si tratterebbe di Taleb Abdullah, ucciso in un raid aereo nella città costiera di Jouaiyya, circa 25 chilometri a nord del confine con Israele. Secondo il giornale Al-Akhbar, affiliato di Hezbollah, sarebbero morte altre quattro persone nell’attacco.

Gaza, la posizione ambigua di Israele sulla risoluzione approvata dall’Onu

Israele, come riportano gli Stati Uniti, si sarebbe dimostrata inizialmente favorevole all’approvazione della risoluzione in tre fasi. L’ostacolo principale, però, riguarderebbe la volontà dello Stato ebraico di voler distruggere completamente l’organizzazione terroristica di Hamas. “Dall’inizio della guerra l’obiettivo di Israele è stato molto chiaro: liberare gli ostaggi e distruggere le capacità militari e di governo di Hamas. Quando questi obiettivi saranno raggiunti la guerra finirà” ha infatti dichiarato Reut Shapir Ben Naftaly, coordinatrice politica della missione israeliana a seguito della decisione dell’Onu.

Hamas ha dichiarato di “accogliere con favore” la risoluzione statunitense e ha confermato “la volontà di cooperare con i mediatori per avviare negoziati indiretti sull’attuazione di questi principi“, in particolare sulla liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco. Allo stesso tempo, però, l’organizzazione palestinese ha accusato Israele di non volersi impegnare per il cessate il fuoco e di sabotare sistematicamente i negoziati.

Biden: “Ora Hamas ha la possibilità di dimostrare che fa sul serio

A seguito della decisione dell’Onu, il presidente Usa Joe Biden è intervenuto nuovamente sulla questione lanciando un messaggio ad Hamas. “Hamas afferma di volere una tregua e questo accordo è un’opportunità per dimostrare che fa sul serio“. Biden ha quindi invitato l’organizzazione ad accettare al più presto l’accordo, così da dimostrare di volere realmente un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, ha accolto con favore il voto del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, definendolo “un passo nella giusta direzione” e dichiarando di credere che possa in qualche modo “porre fine alla guerra genocida contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza“. Così si sono espressi i servizi di Abbas in una dichiarazione rilasciata dall’agenzia ufficiale Wafa.

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