Salvini si lancia contro Macron ma Tajani frena: “Parole volgari, non accetto lezioni di patriottismo”

"Macron è un bombarolo ed è pericoloso, lo vedo instabile..." con queste parole Matteo Salvini è riuscito ad indispettire sia il premier Meloni all'alba del G7 sia il moderato Antonio Tajani

Redazione
6 Min di lettura

Chiusa la campagna elettorale, nel primo giorno di votazioni per le europee ancora riecheggiano gli echi degli ultimi scontri. Se c’è un merito da attribuire a queste elezioni è quello di aver messo veramente tutti contro tutti. Oltre alla polarizzazione, ormai quasi scontata, tra destra e sinistra rappresentata dal premier Meloni e dal volto del Pd Elly Schlein, lo scontro più animato è stato quello tra Matteo Salvini e Antonio Tajani. I due vicepremier si contendono il posto di secondo partito della maggioranza e nessuno dei due sembra intenzionato ad accettare la sconfitta.

Le elezioni europee, quindi, si sono trasformate nell’occasione ideale per dimostrare l’uno all’altro i consensi ricevuti dagli italiani. Così, dal primo giorno di campagna elettorale, la Lega e Forza Italia hanno preso posizioni diverse, soprattutto in materia di guerra. Entrambi i ministri hanno mostrato di essere d’accordo su due punti fondamentali della questione: nessun invio di soldati italiani in Ucraina e il divieto a Kiev di usare armi Nato sul territorio russo. Insomma, un collettivo “no” alla possibilità di dare inizio ad una guerra diretta con Putin.

Marine Le Pen
Marine Le Pen

Matteo Salvini, però, consapevole dei sondaggi non proprio a suo favore e delle sue capacità di comunicare ai cittadini, ha deciso di spostare la questione su un piano più politico. “Chi vuole dividere il centrodestra, chi preferisce Macron a Le Pen, non fa un danno alla Lega ma fa un danno all’Italia“, con queste parole Salvini ieri ha riacceso una discussione che ormai potrà esaurirsi solo a seguito del voto.

Salvini: “Macron è instabile, mi preoccupa

Consapevole del fatto che con poche probabilità Forza Italia avrebbe abboccato al suo amo, Salvini ha compreso di dover alzare un po’ il tiro, anche per attirare l’attenzione mediatica. Le sue dichiarazioni sulla Francia e sul suo presidente Emmanuel Macron, si sono quindi spinte un po’ più un là, arrivando a creare anche qualche disagio al Presidente del Consiglio. “Macron è un bombarolo ed è pericoloso, lo vedo instabile… non voglio che il mio destino sia nelle mani di un tizio instabile“, sono bastate queste parole per attirare tutta l’attenzione di cui Salvini aveva bisogno.

Inizialmente, dal centrodestra non arrivano risposte. Sembrerebbe che il premier Giorgia Meloni non abbia particolarmente apprezzato il tempismo del suo vicepremier. Tra pochi giorni avrà inizio il G7 in Puglia e sarà Meloni a dover stringere la mano a Macron e non Salvini. Una questione piuttosto imbarazzante se uno dei tuoi ministri pochi giorni prima gli ha consigliato: “Vuoi la guerra? Allora mettiti l’elmetto, vai a combattere e non rompere le palle!“.

Emmanuel Macron
Emmanuel Macron

Ieri sera, poi, quando ormai sembrava che la situazione si fosse così sedata, Antonio Tajani ha deciso di commentare le parole del suo collega, durante un’ospitata su La7 nello studio di L’aria che tira. Tajani non si è scomposto più di tanto ma, così come ha invitato Salvini a non dargli lezioni su come sconfiggere i socialisti, allo stesso modo lo ha invitato a guardare i suoi interessi, invece di quelli degli altri.

Tajani: “Non accetto lezioni da nessuno quando si parla di patria

Io sono un ministro degli Esteri, non posso usare parole volgari nei confronti di un presidente di un altro Stato“, così Antonio Tajani ha ricordato a Salvini il pericolo del parlare a sproposito. “Io sono un patriota italiano – ha continuato il leader di Forza Italia – ho fatto il militare, sono stato inquadrato in un reparto Nato, non ho mai parlato di secessione. Non faccio polemiche, ma non accetto lezioni da nessuno quando si parla di Patria“.

Il volto dei forzisti ha deciso di intervenire e lasciare l’ultima parola sulla questione a poche ore dal voto. Allo stesso modo, mentre Salvini convince i cittadini che “la grande sorpresa di queste elezioni sarà proprio la Lega” e che l’obiettivo a due cifre è dietro l’angolo, così come la conferma che i leghisti saranno la seconda forza del centrodestra, allo stesso tempo Tajani resta più moderato.

Sto lavorando per prendere il maggior numero di consensi per noi, non mi interessa cosa dice Salvini, non faccio confronti con altri“, Tajani chiude così la questione, nella possibilità di lasciar parlare le schede elettorali, togliendosi poi un sassolino dalla scarpa: “Un anno fa, quando morì Berlusconi, ci davano tutti per scomparsi. Ora prendere più o meno voti di un altro non mi interessa, il nostro obiettivo è quello di arrivare al 10%“.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo