Bari, arrestato un 33enne: sarebbe l’autore di diversi graffiti no vax

Sarebbero 13 le scritte di cui l'uomo sarebbe l'autore, comprese quelle apparse sulle mura del cimitero monumentale di Bari. Il 33enne è accusato di associazione a delinquere, imbrattamento e deturpamento

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Un uomo di 33 anni, residente a Bari, è stato fermato dalla polizia di Stato con le accuse di associazione e delinquere, danneggiamento e deturpamento e imbrattamento di cose altrui. L’uomo non sarebbe altro che l’autore delle scritte in vernice rossa apparse nella città di Bari, contro la campagna di vaccinazione del Covid-19, contro l’agenda 2030 e l’identità digitale, almeno secondo l’accusa. I messaggi, tutti scritti con vernice rossa, riportavano la firma del gruppo “Vivi“, conosciuto per la sua forte opposizione alla campagna vaccinale obbligatoria.

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Una delle scritte presso l’Asl di Bari

L’uomo sarebbe accusato per ora di 13 azioni vandaliche, tra cui quella che ha interessato il cimitero monumentali di Bari. Il blitz della polizia di Bari è avvenuto nella notte ed ha portato all’arresto del 33enne e di altre tre persone, indagate per gli stessi reati e perquisite nelle province di Bari e Lecce. Le indagini, dirette dalla Procura di Bari, sono state condotte dai poliziotti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Puglia” con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica.

Bari, le scritte imputate al 33enne

Secondo le accuse, il 33enne sarebbe l’autore di diverse scritte apparse in tutto il capoluogo ligure. A partire da quella al cimitero monumentale in via Giovanni Laricchia, così come quella presso il Distretto Unico Asl di via Giulio Petroni e sulle pareti del Ponte Adriatico via Nazariantz Hrand. Inoltre, l’uomo potrebbe essere l’autore anche dell’imbrattamento di alcune automobili di Poste Italiane parcheggiate nel cortile dell’ufficio postale sito in viale Einaudi. Nel mirino del 33enne sarebbero finite poi anche le scuole Michelangelo e Tommaso Fiore, il ponte Adriatico, la sede regionale della Uil.

Il 33enne ha ricevuto un Decreto di perquisizione, che ha permesso agli agenti della Polizia di sequestrare diverse apparecchiature informatiche di interesse investigativo, così come materiale che presumibilmente sarebbe stato utilizzato dall’uomo per realizzare le scritte. Si tratterebbe di barattoli, bombolette spray di vernice rossa, estintori modificati per l’utilizzo della vernice, parrucche e abbigliamento che potrebbe essere servito per mimetizzarsi durante le azioni illegali.

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