Truffa sullo sperma di cavallo: lo stallone Varenne ha migliaia di figli illegittimi

Furti, truffe, rapine, estorsioni  … Sono molti i modi in cui un malvivente può tentare di arraffare denaro a scapito di altre persone. Eppure, sembra che alcuni trovino questi metodi un po’ troppo ovvi e necessitino invece di un tocco di originalità e fantasia in più per portare a casa il bottino. Come gli amministratori della società Varenne Forever srl, che hanno pensato bene di guadagnare centinaia di migliaia di euro vendendo illegalmente lo sperma di un cavallo famoso alle spalle dei proprietari

Redazione
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Il mondo dell’ippica è stato scosso da uno scandalo decisamente singolare. Varenne, il famoso cavallo noto come “Il Capitano” e considerato il miglior trottatore di tutti i tempi, si trova al centro di una bizzarra inchiesta della procura di Torino per la vendita illegale del suo seme. Secondo quanto emerso, ci sarebbero in giro migliaia di figli illegittimi del campione, nati a causa di un giro d’affari gestito dalla società Varenne Forever srl, per un valore stimato di oltre 200mila euro.

Scandalo Varenne: un’indagine lunga 5 anni

Secondo l’avviso di conclusione delle indagini della pubblico ministero Giulia Rizzo, la Varenne Forever srl avrebbe truffato numerosi allevatori, presentandosi come proprietaria dello stallone e vendendo il seme senza l’autorizzazione della società proprietaria del cavallo, la Varenne Futurity srl. Tale operazione, oltre a essere illegale, impediva alla società legittima di eseguire i controlli previsti dallo statuto dell’Anact (Associazione nazionale allevatori del cavallo trottatore).

Le indagini, iniziate cinque anni fa, sono state avviate a seguito di un esposto presentato dalla Varenne Futurity srl presso il palazzo di Giustizia di Torino, denunciando irregolarità nella gestione dell’animale. L’indagine ha rivelato che la Varenne Forever, con la complicità dell’allevamento Grifone di Vigone, nel Torinese, vendeva il seme di Varenne all’insaputa dei legittimi proprietari.

Un cavallo dalle uova d’oro

Come riportato dagli inquirenti, gli indagati avrebbero ottenuto profitti considerevoli, con un guadagno stimato di oltre 200mila euro solo nella stagione di monta del 2018. La pm Rizzo ha quindi iscritto nel registro degli indagati i responsabili della Varenne Forever e dell’allevamento Grifone, accusandoli di speculazione sugli eredi del celebre stallone.

Varenne, nato nell’allevamento di Zenzalino a Copparo, in provincia di Ferrara, il 19 maggio del 1995, avrebbe contribuito alla nascita di oltre 2000 puledri in quasi 30 anni di vita. Tuttavia, molte di queste nascite risultano irregolari e non tracciabili, complici le vendite illegali scoperte dall’inchiesta. Il seme di Varenne è da sempre molto richiesto dagli allevatori, nella speranza che i suoi figli possano ereditare il suo DNA da campione. A quanto pare, ogni monta dello stallone vale circa 12 mila euro, un prezzo che sarebbe giustificato dalle straordinarie performance del trottatore, ma comunque considerevole se si considera che non tutte le inseminazioni vanno a buon fine.

Indipendentemente dal valore etico della faccenda – si parla pur sempre di persone che per mestiere molestavano un cavallo – lo scandalo Varenne solleva dubbi e preoccupazioni sulla gestione degli animali e sull’integrità delle pratiche di allevamento, che, evidentemente, richiederebbero dei maggiori controlli per essere eseguite nel rispetto e sicurezza di tutti, stallone compreso.

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