Vannacci senza filtri contro gli LGBTQ+: “Se mi posso sentire donna, allora mi sento ventenne”

Il generale Roberto Vannacci, candidato indipendente della Lega alle prossime elezioni europee, è tornato a far parlare di sé a causa di alcune sue bizzarre affermazioni durante un incontro con la stampa estera. Nelle sue dichiarazioni, Vannacci ha toccato diversi temi, dalle questioni di identità di genere alla geopolitica, passando per l'immigrazione e la sua stessa carriera militare

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Se mi posso sentire donna, allora, se domani mi sveglio e mi sento un ventenne, mi devono cambiare la data di nascita sulla carta d’identità“, ha affermato provocatoriamente Vannacci, prendendo apertamente in giro le attuali discussioni sull’identità di genere. Un discorso semplicistico, che non affronta la realtà di chi effettivamente convive con la disforia di genere, ma attacca alla cieca rafforzando opinioni disinformate in chi lo ascolta. 

Rispondendo invece alle accuse di omofobia, Vannacci ha detto di non essere omofobo perché “la fobia è una malattia psichiatrica e io non sono un malato mentale”. Una frase piuttosto bizzarra considerando che, volendo essere puntigliosi allo stesso modo, l’omofobia non è riconosciuta come malattia psichiatrica, e avere una fobia non rende una persona “un malato mentale”. 

Nonostante il suo non essere omofobo, ha però criticato l’ostentazione dell’omosessualità, pur ribadendo di non avere nulla contro gli omosessuali. Specificazione che, più che allontanare le accuse di omofobia sembra quasi confermarle: infatti, se non vi è un sentimento di repulsione, quale sarebbe la ragione di combatterne una presunta ostentazione? Inoltre, l’omosessualità sembra essere un chiodo fisso per Vannacci. Solo poche settimane fa, durante un dibattito televisivo con Alessandro Zan, aveva affrontato l’argomento asserendo che “gli omosessuali non sono normali”, scatenando l’indignazione del deputato PD, che lo aveva accusato di parlare come Hitler. 

Vannacci afferma la sua indipendenza dalla Lega

Parlando invece della sua candidatura al Parlamento Europeo, Vannacci ha ribadito che la sua candidatura non è una semplice facciata, e che sia invece fortemente intenzionato a combattere per migliorare la situazione del Paese, paragonando il suo precedente impegno militare a quello politico attuale: “Voglio dare ai miei figli un futuro migliore. Quello che ci hanno proposto finora ci ha impoveriti“. 

Rispetto al legame con la Lega, ha voluto però precisare che, nonostante ne condivida i valori, mantiene un pensiero indipendente al partito, dichiarando che “se non avessimo la nostra identità non saremmo un popolo”. Vannacci ha parlato anche della sua sospensione dall’Esercito per aver pubblicato il suo libro, dicendo di essersi sentito abbandonato dalla leadership militare e spiegando che questo è uno dei motivi che lo hanno spinto a entrare in politica. 

Sul cambiamento climatico, Vannacci, in contrasto con le opinioni degli esperti del settore, ha sostenuto che il pianeta non ha bisogno di essere salvato perché il clima è sempre cambiato nel corso delle ere. Ha però riconosciuto l’esistenza di cambiamenti climatici antropici, affermando di essere disposto ad adattarsi ai cambiamenti, anche attraverso strumenti tecnologici come le auto elettriche, ma solo quando li riterrà davvero convenienti. 

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