Attacco a Mattarella: Borghi rincara la dose contro il Presidente della Repubblica

Continua la polemica sul Presidente della Repubblica, iniziata dalla Lega durante la festa del 2 giugno. A poco sono serviti gli sforzi del Premier Giorgia Meloni per spostare l'attenzione sui partiti di sinistra, la responsabilità torna su Borghi, che non contento, attacca nuovamente Mattarella

Gian Luca Giosue
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Il senatore Claudio Borghi non ha alcuna intenzione di tornare sui suoi passi. La sacralità del Presidente della Repubblica è minacciata da un’opinione fuori dal coro, e la sinistra dà in escandescenze contro l’eretico. “Non rispetta le istituzioni” inveisce una scandalizzata Laura Boldrini. Questa volta, è l’intoccabilità stessa di Mattarella a scatenare l’indignazione di Borghi: “Io ero rimasto che quello infallibile fosse il Papa. Visto che recentemente abbiamo visto che il Dogma dell’infallibilità del Pontefice non va più di moda, lo hanno sostituito con il Presidente della Repubblica.

Borghi
Il Senatore Claudio Borghi

Anatomia di uno scandalo politico

L’uscita di Borghi sulla richiesta di dimissioni di Mattarella ha sollevato un gran polverone mediatico, trascinando i vari schieramenti politici in una battle royale di accuse, rimproveri e richieste di dimissioni. Tra gli attacchi della Lega al Presidente e i contrattacchi della sinistra alla Lega, il Premier Meloni ha deciso di scendere in campo per riportare ordine, un po’ come una madre severa che rimprovera i bambini incoscienti per aver mancato di rispetto al padre.

Il motivo del contendere nasce proprio dai Padri, quelli della Costituzione, che secondo Mattarella sarebbero stati consapevoli, al momento della sigla, “dei rischi e dei limiti della chiusura negli ambiti nazionali” sognando invece “un’Italia aperta”. Una sovranità che per Mattarella non è più ascrivibile al solo singolo stato, ma che allarga le sue braccia per fondersi in una grande sovranità europea.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Gli attacchi di Borghi e Salvini

Un affronto insostenibile per il Senatore Borghi, specie nel giorno in cui si festeggia la Repubblica Italiana. Un vero e proprio attacco alla Costituzione che richiederebbe addirittura le dimissioni del Presidente. Vannacci chiaramente gli dà manforte, ricordando a tutti che il compito di Mattarella è quello di far rispettare la Costituzione, non di dettare “linee politiche” da seguire. La sinistra insorge immediatamente contro gli irrispettosi per la loro offesa inaudita. La stessa Schlein lo definisce “un attacco senza precedenti” mentre Conte gli dà dello “sconclusionato”.

La situazione, già di per sé critica, degenera con l’affondo malcelato del Vicepremier Matteo Salvini, che oltre a sostenere il Senatore leghista, lancia una frecciata a Mattarella: “penso che il capo dello Stato sia stato travisato da qualche giornale perché nel giorno della festa della Repubblica, il giorno in cui la Costituzione ci ricorda che la sovranità appartiene al popolo, parlare di sovranità europea…”. Una conferma che non è piaciuta alla sinistra e a parte dell’opinione pubblica, e che ha richiesto un intervento del capo del governo.

Matteo Salvini sul Ponte sullo Stretto
Il Vicepremier, Matteo Salvini

Meloni sposta l’attenzione dalla Lega e attacca l’opposizione

Salvini avrebbe poi negato di aver ricevuto una telefonata di fuoco da parte del Premier, eppure non è passato inosservato il repentino cambio di rotta del segretario leghista, che improvvisamente ha dichiarato al Presidente Mattarella di avere “il rispetto mio e della Lega”. Meloni stessa si è definita “contenta” per il dietrofront del suo vicepremier, riconfermando il suo sostegno al capo dello Stato e dirigendo invece la sua furia verso l’opposizione, colpevole di aver voluto strumentalizzare Mattarella, trascinandolo in un dibattito politico che avrebbe al centro ben altro argomento: il Premierato.

Per Meloni, sarebbero proprio il PD e il M5S ad aver mancato di rispetto a Mattarella, utilizzandolo per parlare di un presunto attacco della destra alla carica che ricopre. “Sul presidente Mattarella io ci vedo un tentativo di tirarlo nell’agone della politica” afferma Meloni, riferendosi a una falsa narrativa della sinistra secondo cui ci sarebbero divergenze tra Mattarella e il governo, con l’obiettivo di attaccare la riforma sul Premierato. “ho deciso di cambiare riforma e loro non hanno fatto in tempo ad aggiornare la strategia, per cui continuano a nascondersi, a trincerarsi dietro la difesa del Capo dello Stato” prosegue Meloni, ricordando a tutti, con un certo carico di vetriolo, che “il Presidente della Repubblica che non dovrebbe essere tirato in queste beghe politiche per la debolezza dei partiti“.

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