Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, ha partecipato al convegno dei Giovani Imprenditori a Rapallo, sfruttando l’occasione per parlare di alcune questioni fondanti riguardanti questo periodo. Dal caso Toti, ovvero l’arresto con l’accusa di corruzione del Presidente della Regione Liguria, fino all’importanza degli investimenti nel settore delle auto elettriche, passando per il fronte ucraino e la riforma del premierato.
Elly Schlein ha risposto ad alcune domande e si è lasciata andare anche a commenti sulla situazione del suo partito in vista delle prossime elezioni europee. Un momento complesso e fondamentale, per cementare l’importanza dei democratici all’interno della classe politica italiana. La segretaria, poi, ha proseguito il duello a distanza con Giorgia Meloni, presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, lanciando nuovamente un appello per una possibilità di incontro dal vivo, dove le risposte non devono essere per forza date in differita.
“Continuo a confermare la mia disponibilità al confronto con Giorgia Meloni, penso che sarebbe una occasione per mettere in mostra la distanza fra due visioni di Europa” ha infatti dichiarato il volto dei democratici, sottolineando poi le sue incertezze sulla riforma del premierato: “Vogliamo rafforzare la stabilità dell’esecutivo? Noi abbiamo proposto la sfiducia costruttiva. Per noi non si devono toccare i poteri del Presidente della Repubblica. Il marketing è molto efficace, ma dire ‘decidete voi chi va al governo’ è un grande inganno. Democrazia non è votare ogni cinque anni. La democrazia è quella che permette a imprese, lavoratori, cittadini a far cambiare idea in cinque anni al governo in carica“.
Schlein: “Il supporto ucraino serve ma va evitata l’escalation“
Elly Schlein ha poi dichiarato nuovamente qual è la linea del Pd sulla guerra in Ucraina e soprattutto sulla possibilità di rimuovere il veto all’utilizzo di armi Nato sul suolo russo. “Olaf Scholz? Non sempre bisogna essere d’accordo, come non lo siamo stati con Macron quando ha parlato di invio di truppe. Noi siamo per il sostegno all’Ucraina, ma attenzione ad evitare in ogni modo una escalation che sarebbe devastante e attenzione alle mosse che si fanno“, così Schlein ha ribadito il suo pensiero.
Interpellata sulle possibilità dell’Ue in questo campo, la segretaria ha sottolineato che è necessario “un ruolo più forte, diplomatico e politico, dell’Unione Europea, per non essere più nani dal punto di vista geopolitico. Non possiamo più permetterci una Europa che non trovi una voce sola e forte con una politica estera e di difesa comune“. La soluzione, quindi, non è quella di rimuovere il veto da “riformare i trattati europei“, perché “non vogliamo vedere un ingresso dell’Unione Europeo in un contesto di guerra con la Russia. Serve uno sforzo diplomatico e politico per far cessare il conflitto“.
Sulla Palestina, Elly Schlein sembra avere le idee chiare: “Il governo italiano avrebbe dovuto mostrare più coraggio nel riconoscimento dello Stato palestinese. Passa anche dal rafforzamento degli interlocutori di Anp l’isolamento di Hamas“.
Schlein: “Bene il pluralismo ma la sintesi spetta alla segretaria“
Elly Schlein parlando del Pd in vista delle elezioni europee ha dichiarato di essere “contenta e orgogliosa delle liste del Pd“, create nel tentativo di “mettere insieme le energie migliori del partito, a partire dai nostri amministratori, da elementi della società civile e tanti nostri dirigenti“. La segretaria è quindi soddisfatta di una “squadra che si batterà per proseguire negli investimenti comuni europei“.
I candidati sono tutti diversi tra loro, ha confermato Schlein, volendo però fare una precisazione doverosa. “Sono convinta di aver candidato donne e uomini con storie diverse, dobbiamo fare sintesi fra storie diverse, poi altra cosa è linea di politica estera del Pd” ha sostenuto la leader dem, per poi chiosare: “Bene il pluralismo, poi alla segretaria spetta fare sintesi“.
Il volto dei democratici ha spiegato che ciò che sta tentando di fare con queste liste è “far dire tutto e non il contrario di tutto“. Alla fine dei conti però la linea del partito è dettata da lei stessa, indipendentemente dai candidati presentati. Schlein, per far comprendere meglio la questione, ha ricordato il caso di Aliero Spinelli “candidato da indipendenti nelle liste del Pci“.
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