Navigatore, esploratore, viaggiatore, mercante di sogni, avventuriero, migrante. In una parola, artista: Emilio Leofreddi (1958-2023) è stato tutto ciò, ed anche di più.
In occasione del primo anniversario della morte dell’artista romano, fratello della conduttrice televisiva Monica Leofreddi, la Clode Art Gallery ne celebra l’opera producendo una grande mostra all’interno dei magnifici locali dell’exGIL a Trastevere, visibile dal 31 maggio al 31 agosto 2024.
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La mostra, patrocinata dalla Regione Lazio, è curata da Giuseppe Stagnitta con la collaborazione dell’archivio Emilio Leofreddi ed il contributo di Amnesty International.
In esposizione oltre 150 opere, tele, disegni, fotografie, appunti, video, installazioni, che abbracciano per intero il percorso tematico, la vita e le opere di Leofreddi, svelandone le radici culturali, l’evoluzione del pensiero e la sua coerenza poetica e simbolica.
Al centro dell’esperienza artistica di Leofreddi è il viaggio, il cui tema sarà ricorrente nel corso degli anni.
Viaggio che è non solo il momento del confronto e della ricezione dell’altro, ma soprattutto il momento in cui poter e dover offrire sé stesso all’altro.
Il viaggio non come divertimento, non come evasione dalla monotonia quotidiana, ma al contrario come invasione, l’invasione dell’altro in sé e di sé nell’altro.
Svelare e svelarci. Tramite il viaggio possiamo conoscere, ma anche offrire la conoscenza di sé.
Per l’artista solo questo diuturno scambio di reciproche conoscenze permetterebbe di oltrepassare la tematica del diverso. Conoscendosi viene meno la distanza con l’altro fino a scoprirsi uguali.
La conoscenza, pertanto, come fondamento materiale della democrazia, dell’uguaglianza e del superamento delle differenze etniche, religiose e culturali. Questo è il viaggio per Leofreddi, una catarsi nella conoscenza.
L’idea gli era talmente cara da concretizzarla in numerosi e lunghi viaggi, arrivando al punto, nel suo primo incontro con l’India, di noleggiare una capanna e vivere, per oltre un anno, sulle rive del Gange.
Il viaggio è iconograficamente rappresentato da elementi ricorrenti quali le mappe, le nuvole nel cielo, i mappamondi in movimento.
Il viaggio, da cui gli deriva la passione per le tematiche ambientali, celebre il suo progetto del 1992 contro la caccia delle balene, finanziato e prodotto dall’amico Mario Schifano, e la passione per le tematiche sociali, espressa in video quali Contact, contro la pena di morte, patrocinato da Amnesty International e da Nessuno tocchi Caino, e i progetti video Caos e Mangiate Pietà.
Un artista completo, poliedrico, per molti versi geniale: complesso senza essere difficile, profondo senza essere pesante, ironico, giocoso e pungente al contempo, incantato, ma pienamente all’interno del suo tempo.
Leofreddi ha esposto in numerose personali in Italia ed all’estero, negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Cina ed India.
Le sue opere sono custodite in alcune delle più prestigiose collezioni italiane e straniere, pubbliche e private.
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