Meloni critica la sinistra e lancia Telemeloni sui social: “Noi non occupiamo le tv come la sinistra”

"Gli appunti di Giorgia" si trasformano in "Telemeloni", l'unico format reale con questo nome, al contrario delle accuse del centrosinistra sull'occupazione dei canali della Rai da parte del governo. Giorgia Meloni in 22 minuti di discorso, senza contraddittorio, critica gli avversari ed elogia i successi della maggioranza

Redazione
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Tre giorni fa avrebbe dovuto svolgersi il tanto atteso duello televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Un incontro saltato a causa della mancata par condicio che questo avrebbe generato e a causa delle polemiche sollevate dagli altri leader di partito. “O tutti o nessuno” avrebbero tuonato sia da destra che da sinistra e alla fine Meloni ha deciso di rispondere con un convinto “solo io“.

Ventidue minuti di monologo pubblicato sui social ufficiali del premier, toni ironici e satirici per attaccare le opposizioni e sguardo fisso nell’elettore mentre parla dei successi del centrodestra e dei fallimenti dei governi di sinistra. Tutto senza contraddittorio. Ieri sera Giorgia Meloni ha parlato senza pause e senza ripensamenti. Non c’era nessuno a controbattere e non c’era possibilità di chiedere ulteriori dettagli o spiegazioni.

La rubrica del premier, però, questa volta ha cambiato nome. “Gli appunti di Giorgiaieri si sono trasformati inTelemeloni“. Il primo attacco alla sinistra, accusata di trasferire sul governo le proprie colpe. “L’unica tv della Meloni che esiste è questa – ha tuonato il premier – Tutto il resto sono fake news di una sinistra che essendo abituata a occupare la televisione pensa che gli altri siano come lei, ma, poiché noi siamo molto e orgogliosamente diversi dalla sinistra, abbiamo già smontato questa bufala dati alla mano“.

Meloni risponde alle accuse di Schlein: “A cosa si riferisce?

La segretaria del Pd ha detto di recente che in questo anno e mezzo starei cancellando la libertà delle persone” ha sostenuto il premier, per poi affondare: “Accusa singolare per chi ha votato i provvedimenti per chiudere la gente in casa durante la pandemia. Ma un’accusa pesante che chi mi muove dovrebbe saper argomentare. A cosa si riferisce?“.

Il messaggio del premier arriva forte e chiaro, grazie anche agli esempi che il premier espone sulle “nostre battaglie di libertà“. Schlein non può rispondere direttamente e dovremmo aspettare qualche ora prima di un suo commento. Intanto Meloni incalza e chiede ancora: “Schlein ci dica di cosa parla, dica qualcosa di concreto perché la libertà è stata sempre limitata solo dalla sinistra e i cittadini lo hanno capito. Ma forse Schlein fa solo propaganda“.

Schlein ha risposto alle accuse di Meloni a margine del corteo delle associazioni e della Cgil a Napoli: “Una sedicente patriota spacca in due il Paese per il cinico baratto con la Lega sul premierato. Chi limita la libertà dei cittadini è chi, come il governo, con scelte dissennate taglia la sanità e tiene i salari bassi“. La segretaria dem è riuscita a rispondere e non si è lasciata intimorire, dichiarando: “Se hai un salario da fame e non puoi pagare l’affitto non sei pienamente libero, mentre il governo Meloni blocca la proposta sul salario minimo su cui raccogliamo firme in tutta Italia e cancella i fondi per l’affitto da 330 milioni“.

Nel dibattito si è inserito anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle e premier negli anni della pandemia da Coronavirus. “Giorgia, pur di sfuggire al confronto con me ora te la prendi con la Schlein per le chiusure in pandemia. Scusa ma Schlein che c’entra?” ha chiesto l’ex presidente del Consiglio, ora ancora in attesa di una risposta. Conte ha poi riproposto un Tweet del premier risalente al 2020, in cui criticava l’operato del governo e chiedeva misure più rigide: “Dopo che l’OMS ha definito l’emergenza coronavirus una pandemia, credo che il Governo dovrebbe fare un ulteriore approfondimento sulla nostra proposta di chiudere tutto“.

Giorgia Meloni sugli obiettivi del governo

Dopo gli attacchi a Elly Schlein e in generale alle opposizioni, il premier Meloni ha dedicato gran parte del suo video a spiegare agli elettori le ultime manovre messe in atto o proposte dal governo. I motivi del no al redditometro, “una riforma cara alla sinistra“, su cui il governo sta lavorando ma nell’ipotesi di modificarne il contenuto e l’esecuzione, la soddisfazione per il decreto Salva-casa, proposto da Matteo Salvini e in grado di aiutare il mercato immobiliare che in Italia si trova in difficoltà.

E poi il Superbonus, che Meloni dichiara essere “in perfetta coerenza con le altre detrazioni“, per poi sostenere anche lei gli attacchi di Giorgetti alla riforma edilizia introdotta dal governo Conte: “Siamo dovuti tornare su questo macigno, per evitare una slavina“, perché secondo il premier i bonus per l’edilizia “hanno causato un beneficio minimo con un costo altissimo, superiore al Pnrr“.

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