Premierato, caos in Aula: le opposizioni protestano e il voto rallenta

Il presidente del Senato Ignazio La Russa è riuscito ad evitare lo scontro diretto tra maggioranza e opposizione, sacrificando però le tempistiche del premierato. Per ora solo 43 emendamenti su un totale di 2000 sono stati discussi

Redazione
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Costituzioni sbandierate al vento, elenchi di nomi illustri, momenti di tensione e ammonimento e poi finalmente la discussione di 43 emendamenti, su un totale di 2000. I lavori sul testo del premierato procedono a rilento e la ministra Maria Elisabetta Casellati inizia a fremere. Tanto lavoro per nulla, sembrerebbe voler dire, ma il presidente del Senato Ignazio La Russa non sembra particolarmente turbato dalla lentezza dell’esame degli emendamenti.

Il fine del governo, e conseguentemente di Giorgia Meloni, era di ottenere il primo voto alla “madre di tutte le riformeprima delle elezioni europee. Obiettivo ormai abbandonato, così come la fretta che tanto aveva spaventato le opposizioni. Quindi, La Russa non esorta i senatori presenti a velocizzarsi, né applica a sproposito la cosiddetta tecnica del “canguro“, che prevede l’accorpamento di più emendamenti simili così da votarli tutti insieme e risparmiare tempo. Una modalità che in questo specifico caso avrebbe dimezzato il numero degli emendamenti da analizzare, ma che per ora non è stata utilizzata, se non per piccoli gruppi di emendamenti che riguardavano lo stesso argomento.

Maurizio Gasparri sul Superbonus
Maurizio Gasparri (FI)

Il Senato è fermo alla discussione dell’1,5% degli emendamenti e anche questa percentuale non è stata così semplice da raggiungere. Le opposizioni in Aula hanno manifestato la loro contrarietà al premierato in modi diversi e variegati, eppure, La Russa non si è lasciato scalfire. Lo stesso Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia, ha ritenuto corretto ignorare gli attacchi e le contestazioni. “Tanto vale evitare forzature o rese e lasciarli parlare finché il regolamento lo consente” ha dichiarato il capogruppo. La fretta non c’è più e ora rimangono quasi duemila emendamenti da analizzare e votare.

Premierato, centrodestra e centrosinistra sventolano la Costituzione

Durante la discussione in Aula di ieri, il Senato si è colorato di rosso. Nessuna giornata mondiale, né qualche flash mob solidale, solo la necessità di ricordare che in Italia una Costituzione esiste già e per ora ha svolto un lavoro più che egregio. I senatori di Avs, M5S e Pd si sono alzati ed hanno iniziato a sventolarla, mostrandola al presidente e ai banchi del centrodestra.

Quest’ultimo, però, non si è fatto trovare impreparato e a distanza di pochi secondi anche i senatori della maggioranza sventolavano le loro personali Costituzioni. Una fuga di notizie ha reso inefficace il blitz delle opposizioni e La Russa non ha potuto far altro che osservare impassibile lo spettacolo, per poi esplodere. “Qui si sta per discutere e per votare non per fare propaganda” ha ricordato il presidente del Senato per poi invitare tutti a tornare ai propri posti. “Bene, bravi, sventolate tutti la Costituzione. Ottimo” ha poi concluso con un certo fastidio, prima di ricominciare con le votazioni agli emendamenti.

Sembrerebbe che la maggioranza in qualche modo abbia saputo della volontà delle opposizioni di portare in Aula la nostra Carta e di conseguenza si sia attrezzata, così da rendere in efficace la protesta davanti ai cronisti e ai fotografi presenti in Aula. Il risultato, però, è stato solo il grande caos rosso che non ha portato a nulla se non ché all’ennesima perdita di tempo.

Premierato, il voto sull’articolo che abolisce i senatori a vita

La giornata di ieri è stata impegnata principalmente dal voto all’articolo del premierato che abolisce le figure dei senatori a vita. Per mostrare la propria contrarietà alla modifica, il dem Dario Franceschini si è alzato ed ha letto ad alta voce tutti i nomi degli illustri Senatori a vita del nostro Paese. Ha poi rimarcato la sua iniziativa anche sui suoi social, pubblicando il video accompagnato dal commento: “Oggi al Senato ho letto i nomi di tutti i Senatori a vita della storia repubblicana. Un elenco che fa venire i brividi perché racconta la storia della nostra nazione. La destra vuole eliminarli abrogando anche l’art. 59 della Costituzione nella devastante riforma del Premierato“.

Dario Franceschini, commissione Covid
Dario Franceschini (Pd)

Anche in questo caso il Presidente Ignazio La Russa è intervenuto, ignorando di fatto il gesto di Franceschini e dichiarando: “Ne ho conosciuti tanti per l’età che ho. Ricordo un bellissimo incontro con Ferruccio Parri…“. Non sono mancati, poi, i tentativi di ritardare ancora di più il voto da parte delle opposizioni. Il capogruppo del M5S Stefano Patuanelli ha annunciato la sua astensione su un emendamento da lui stesso presentato, giustificandosi dicendo che il suo gesto “fa parte della democrazia che sapientemente aleggia nel mio gruppo“.

La Russa ha quindi risposto per le rime, chiedendo se a questo punto Patuanelli avesse intenzione di dimettersi dal suo ruolo, scatenando l’ilarità del resto della maggioranza. Oggi, in Aula i senatori torneranno per continuare il voto agli emendamenti e non resta che chiedersi quale nuovo escamotage verrà inventato per ritardare ancora il voto sul premierato.

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