Premierato, Pera replica alle opposizioni: “E’ una forma di democrazia”

Il senatore di Fratelli d'Italia replica contro le opposizioni sulla questione del premierato: "Il Pd dimentica la sua storia recente visto anche che è il Pd che ha presentato i progetti sul premierato, a partire dal ddl di Cesare Salvi"

Redazione
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Il premierato sta facendo discutere le opposizioni. Il senatore di Fratelli d’Italia, Marcello Pera è intervenuto in Aula durante la discussione generale: “Il premierato non è il regime della tribù, è una forma di democrazia come altre. Sono molto stupito dall’opposizione che viene fatta a questo ddl, soprattutto dalla sinistra, perché è una posizione pregiudiziale. Il Pd dimentica la sua storia recente visto anche che è il Pd che ha presentato i progetti sul premierato, a partire dal ddl di Cesare Salvi“.

Premierato, Pera: “Avere il coraggio di osare”

Pera ha anche messo in fila una serie di “incongruenze” di fronte alle quali bisognerebbe avere il coraggio di “osare” anche per evitare “rischi di incostituzionalità”. Il senatore ha premesso: “Dei cambiamenti sono stati fatti in commissione a dimostrazione che la maggioranza, magari silenziosa, stava lavorando“. Però “ci sono delle incongruenze, come il voto di fiducia, i contrappesi che potrebbero essere maggiori, l’assenza di uno statuto dell’opposizione che pure la stessa opposizione non ha voluto visto che ha votato contro. Ma c’è un punto che è importante, il testo dice che il presidente del Consiglio è eletto direttamente dal popolo ma non specifica come. Molte cose sono rimandate a una legge elettorale e io con molta onestà vi dico che non tutto si può fare con una legge elettorale senza una previsione costituzionale“.

Pera poi incalza: “Cosa accade con il voto estero? Cosa accade in caso di discrasia tra Camera e Senato? Cosa si fa se i poli invece di due sono tre?. Mi auguro adesso che il governo e il relatore, che hanno già dimostrato volontà di fare correzioni, prendano atto di queste obiezioni e possano modificarlo. Ma questo vuol dire che dobbiamo lavorare ancora un po’, che il testo non è chiuso. Possibile emendarlo in quest’aula? Temo di no“.

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