Salvini propone leva militare obbligatoria, Schlein tuona: “Ai giovani il futuro non i fucili”

Il ddl a firma Eugenio Zoffili è stato presentato ieri alla Camera, nonostante la contrarietà mostrata da Guido Crosetto, ministro della Difesa

Redazione
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Il pallino della leva obbligatoria non ha ancora abbandonato la Lega di Matteo Salvini. L’ipotesi di riportare in auge una consuetudine abbandonata ormai 19 anni fa durante il governo Berlusconi ha convinto il partito a presentare alla Camera un disegno di legge ad hoc, che promuove il ritorno dell’addestramento militare per i giovani italiani, sia uomini che donne. “Ne sono convinto, è una forma di educazione civica al servizio della comunità, di disciplina, di attenzione al prossimo e rispetto per se stessi e per gli altri che potrà avere effetti molto positivi“, ha dichiarato il vicepremier Salvini.

L’idea che tale servizio possa rafforzare le nuove generazioni e soprattutto aiutare il corpo militare in realtà non è stata avallata dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che sin dai primi momenti in cui il ddl è stato ipotizzato ha dichiarato la sua contrarietà. “Le forze armate hanno bisogno di professionalità, non è un luogo dove insegnare o educare i giovani” ha infatti dichiarato il ministro, sostenendo che il ddl “non è in discussione“. Le parole di Crosetto però non hanno fermato la Lega, che ieri ha depositato il disegno di legge sulla leva obbligatoria alla Camera, dove dovrà essere discusso.

Il ddl avrebbe notevoli differenze con la leva obbligatoria che precedentemente ha interessato il nostro Paese. Innanzitutto le tempistiche saranno ridotte e il progetto non prevedrà un allontanamento del giovane dalla propria Regione di appartenenza. Una sorta di leva obbligatoria soft, non equiparabile però al servizio civile che fino ad oggi sostituisce il percorso militare obbligatorio. Anche su questo aspetto, comunque, Crosetto era stato perentorio: “Il servizio civile universale non è una cosa che riguarda le forze armate“.

Le critiche di Schlein e Tajani

La leader del Pd Elly Schlein ha ammesso con poche parole la sua contrarietà alla proposta leghista. “Noi siamo per vedere nelle mani dei giovani il futuro, non i fucili“. Quasi della stessa opinione anche Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, che ha invece posto la questione su un piano prettamente economico: “Non diventi militare solo perché ti mettono addosso una divisa. Sarebbe costoso e irrealizzabile“.

Leva militare obbligatoria, cosa prevede il ddl

Circa una settimana fa, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini aveva dichiarato che “la Lega ha quasi concluso la stesura di un progetto di legge per reintrodurre una leva universale“. Un progetto che ora si è concluso con la consegna del testo, a firma del deputato Eugenio Zoffili, alla Camera. Non si sa ancora molto su ciò che conterrebbe il ddl, ma il titolo sembra non lasciare dubbi: “Istituzione del servizio militare e civile universale territoriale e delega al Governo per la sua disciplina“.

Eugenio Zoffili, membro della Commissione Difesa alla Camera, ha spiegato ad Adnkronos quelli che saranno a grandi linee i punti principali del ddl: “Una volta uno di Udine andava a Bari, e quello di Bari lo mandavano a Udine, dovendo lasciare studi e lavoro. Non sarà più cosi, si farà vicino a casa“. Sembrerebbe, quindi, che il percorso di leva sarà svolto nelle vicinanze della propria area di residenza, dando priorità alla provincia di appartenenza a meno che non ci siano esplicite richieste del giovane. Per quanto riguarda le tempistiche, sembrerebbe che la leva avrà una durata di soli sei mesi e interesserà i cittadini italiani con un’età compresa tra i 18 e i 26 anni.

Leva militare obbligatoria, le contraddizioni di Salvini

Siamo contrari alla reintroduzione del servizio di leva militare obbligatoria, che non è e non potrà mai essere uno strumento per educare i giovani” ha dichiarato convinto Maurizio Lupi di Noi Moderati, aprendo però uno spiraglio verso l’idea di fondo che si nasconde dietro il ddl della Lega: “L’attuale situazione geopolitica però ci deve indurre a riflettere su una carenza condivisa, quella di una difesa comune europea. In un contesto assoggettato a minacce, l’Unione europea è chiamata a impegnarsi maggiormente in questo campo“.

La proposta del ddl in un periodo geopolitico come quello vissuto dall’Europa in questi anni, sembra dimostrare come la demilitarizzazione dei Paesi dell’Unione europea in questo momento non sia più perseguibile. La guerra si è avvicinata di nuovo al continente europeo e i vari Paesi membri dell’Unione stanno prendendo in considerazione la possibilità della costituzione della Difesa europea. Un esercito europeo è stato proposto dal gruppo dei popolari europei, come forma di difesa comune dell’Unione europea a fronte delle possibili minacce estere.

La costituzione in Italia di una mini-leva obbligatoria, però ha fatto sorgere diversi dubbi nello stesso Istituto dell’esercito italiano. Il ministro della Difesa ha infatti dichiarato che la leva obbligatoria non è il modello adatto per la formazione di nuovi giovani militari, che dovranno “difendere i valori di pace e democrazia“.

Rimangono comunque i dubbi sulla decisione della Lega sulla proposta della leva militare obbligatoria in questo esatto momento storico. Salvini ha dichiarato che “nessun soldato italiano verrà inviato a combattere in territori esteri“, facendo riferimento alla parole di Emmanuel Macron che aveva ipotizzato l’invio di truppe militari a Kiev nel momento in cui il Paese lo avrebbe richiesto. L’ira funesta di Salvini si è scatenata immediatamente, eppure oggi la mini-leva militare a Salvini sembra un’ottima idea. Addestrare giovani italiani, con tempistiche troppo brevi e con percorsi che per ora sembrano piuttosto generici e più vicini ad una educazione civica, è necessario, purché combattano solo sul territorio italiano. “Non manderemo i nostri figli a morire“, ma ad addestrarsi a farlo sì.

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